2 maggio 2024
Aggiornato 07:00
Enti locali furiosi con il Governo

Manovra, salta l'incontro con le regioni

Regioni, province e comuni: «Gravissimo il diniego di avere un confronto con il premier». Il relatore Azzolini: «Nessuna modifica ai tagli»

ROMA - Si riaccende lo scontro tra Governo ed enti locali in vista della discussione finale sulla manovra economica. Le regioni definiscono «inaccettabile» l'ipotesi che palazzo Chigi non accolga la richiesta avanzata da regioni e comuni la settimana scorsa.

LA NOTA - «Non potremmo che considerare gravissimo ed inaccettabile il diniego circa la richiesta del sistema delle autonomie territoriali di avere un incontro con il Presidente del Consiglio e con i ministri interessati dalla manovra», affermano in una nota Sergio Chiamparino (Anci), Vasco Errani (Conferenza delle Regioni), Giuseppe Castiglione (Upi) e Enrico Borghi (Uncem).
«In questo modo - aggiungono - verrebbe meno il principio di leale collaborazione che è la base delle corrette relazioni istituzionali su cui si fonda la nostra Costituzione. E' quindi necessario convocare in tempi rapidissimi una riunione di tutti i livelli istituzionali della Repubblica».

NESSUNA MODIFICA - Nessuna modifica in vista sui tagli per Regioni, Province e Comuni contenuti nella manovra economica del governo. Lo ha annunciato il relatore, Antonio Azzollini (Pdl), al termine di un incontro con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, per fare il punto sulle modifiche in arrivo al decreto. Sul patto di stabilità, ha detto il relatore, «non cambia niente, oggi voteremo in commissione l'emendamento». Si tratta della proposta di modifica presentata da Azzollini che lascia invariati i tagli, ma introduce flessibilità per le Regioni virtuose.
Marcia indietro sulla norma sulle invalidità civili contenuta in manovra che portava la soglia per poter ottenere l'assegno dal 74% all'85%.

SACCONI - Nel frattempo anche il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha confermato l'ipotesi che sul testo venga posta la questione di fiducia. Una notizia sulla quale si sono scatenate nelle ultime ore le critiche dell'opposizione.