3 settembre 2025
Aggiornato 11:30
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Editoria, Le Monde «in vendita»

La drastica decisione viene annunciata dallo stesso quotidiano. Verrà meno lo storico controllo da parte dei giornalisti

PARIGI - Le Monde si mette in vendita. La drastica decisione viene annunciata dallo stesso quotidiano, con un articolo del direttore Eric Fottorino che spiega la necessità di procedere ad un aumento di capitale che coinvolgerà un nuovo investitore, e che farà venir meno lo storico assetto di controllo del prestigioso quotidiano francese. Una delle particolarità di questa testata - considerata con una linea orientata al centro sinistra e creata alla liberazione dai nazisti, nel 1944 - è infatti che da circa 60 anni a questa parte a controllarla erano gli stessi giornalisti, che detengono la maggioranza del capitale.

Ma i conti sono in rosso e lo scorso anno, rileva Fottorino, nonostante gli sforzi e i progressi di risanamento si è dovuto chiedere 25 milioni di euro di prestiti alle banche. Proprio queste ultime premono per un aumento di capitale, mentre tra 2012 e 2014 la testata dovrà onorare obbligazioni convertibili in azioni emesse nel 2005, per 69 altri milioni di euro. La società editrice di Le Monde ha già subito tagli, 130 persone totali di cui 70 giornalisti, assieme a cessioni di attività, concentrandosi sulle attività centrali, otre allo stesso quotidiano e «Le Monde Diplomatique», anche i settimanali «La Vie», «Télérama» e «Courier International». Il direttore assicura che l'operazione verrà condotta garantendo l'autonomia e la sua linea editoriale della testata, evitando qualunque ingerenza dei nuovi soci «su contenuti e titoli, in una fase in cui le presidenziali del 2012 stanno già richiamando la nostra attenzione».

Sarebbero diverse le parti interessate a entrare nel capitale: il gruppo che controlla «Le Nouvel Observateur», ma anche la casa editrice spagnola Prisa, che controlla «El Pais», e un trio di investitori con il magnate-imprenditore Pierre Bergé, il banchiere Matthieu Pigasse e l'imprenditore Xavier Niel, presente su internet e sulle telecomunicazioni. Potenzialmente interessato anche il gruppo svizzero Ringier, che controlla «Le Temps» di Ginevra, e sempre secondo il direttore di Le Monde ci sarebbe poi anche «un'altra società straniera, che in questa fase preferisce non ufficializzare il suo interesse». Il gruppo Lagardère, che controlla un 17 per cento di Le Mode, ha fatto sapere che non intende partecipare all'aumento di capitale.