28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
«Cifre ancora da mettere a posto»

Manovra, Berlusconi al Colle: composizione difficile

Il Premier avrebbe chiesto più tempo a Napolitano per la nomina del successore di Scajola

ROMA - Un colloquio pacato, sereno. Il ché non sarebbe una notizia se uno dei due interlocutori non fosse Silvio Berlusconi. E se, nei suoi precedenti incontri al Quirinale con Giorgio Napolitano, non avesse sempre mostrato una certa foga. Nel bene o nel male: sia cioè che si trattasse di elencare i provvedimenti del governo o i suoi 'successi' internazionali, sia quando gli scontri sono arrivati a livelli di guardia, come per il decreto salva-liste.

PREMIER SOTTOTONO - Questa volta il presidente del Consiglio, accompagnato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, si è recato formalmente al Quirinale nel ruolo di ministro dello Sviluppo economico, per consegnare i nomi dei Cavalieri del Lavoro. E rispetto ad altre occasioni è apparso un po' sottotono, a tratti «preoccupato», viene spiegato. Perché di fatto il premier è salito al Colle senza poter né mostrare al presidente della Repubblica la manovra che è stata varata ormai già martedì dal Consiglio dei ministri ma che non è ancora completata, né con in mano la soluzione al rebus della successione al dimissionario Claudio Scajola.

SITUAZIONE ECONOMICA - Napolitano e Berlusconi hanno affrontato il tema della situazione economica, l'uno riferendo del suo viaggio negli Usa e ribadendo al sua richiesta di soluzioni «eque», l'altro raccontando del vertice Ocse di Parigi. Della manovra, viene spiegato, non si sarebbe parlato a lungo. Berlusconi avrebbe però fatto trapelare il momento di difficoltà per un provvedimento di «difficile composizione», con le cifre ancora da mettere a posto e certe tensioni che nella maggioranza non si riescono a sopire. Una sensazione, quella data dal premier sul Colle, che fa il paio con la frase riferita poco più tardi ai giornalisti, durante una passeggiata di shopping per le vie di Roma. La manovra? «Non è ancora arrivata» sul tavolo della presidenza del Consiglio, ergo è ancora nelle stanze del ministero dell'Economia e «devo ancora firmarla».

DOPO SCAJOLA - E non è l'unica impasse, se è vero che il premier non ha potuto portare al Quirinale nemmeno il nome del successore di Scajola. Berlusconi avrebbe ribadito a Napolitano di stare valutando all'interno di una rosa di nomi, sostanzialmente chiedendo ulteriore tempo al capo dello Stato per trovare una soluzione adatta.