29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Conti pubblici

Manovra, sprint finale per il varo

Tra le novità, rispunta la tracciabilità dei pagamenti. Rischio incostituzionalità tagli manager pubblici. Siiq nel mirino

ROMA - Sprint finale nel fine settimana per Giulio Tremonti e il suo dicastero per la messa a punto della manovra in tempo per il varo martedì. Il governo dovrebbe incontrare sindacati e imprese lunedì, anche se al momento non c'è ancora una convocazione ufficiale, e portare il provvedimento da circa 26 miliardi di euro in Consiglio dei ministri il giorno dopo per dare segnali chiari e immediati ai mercati. Intanto, Pier Luigi Bersani annuncia la disponibilità del Pd a discutere a patto che il Governo faccia «sul serio» e «ci metta la faccia». Potrebbero, invece, profilarsi rischi di incostituzionalità per i tagli sugli stipendi dei manager pubblici. Tra le novità, rispunta la tracciabilità dei pagamenti, il divieto per i professionisti di riscuotere i compensi in contanti oltre una certa somma.

Il lavoro che attende il titolare di Via Venti Settembre sarà tutt'altro che facile. I tecnici lavorano a ritmo serrato per passare al setaccio ogni comparto della spesa pubblica dove si annidano gli sprechi e stanno studiando misure che non impattano in modo pesante sui ceti medio-bassi. Ma, considerando l'entità dei fondi da recuperare, l'operazione non sarà facile, a meno di qualche 'colpo da maestro' dell'ultimo minuto. Al momento si tratta di trovare almeno 13 miliardi per il prossimo anno e altrettanti per l'anno successivo per ridurre il deficit dal 5% del Pil nel 2010 al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012, così come previsto dagli impegni presi da Bruxelles.
Anche sulle misure ormai date per assodate si potrebbero profilare problemi. Gli ipotizzati tagli una-tantum del 10% sulle retribuzioni dei dirigenti pubblici sono a rischio incostituzionalità. Infatti, spiegano la Fp Cida e Confedir Pa «se la veste sarà quella di un prelievo fiscale, questo dovrebbe colpire tutti i redditi oltre un certo livello, e non solo quelli dei dirigenti pubblici, a pena di incostituzionalità». Invece, proseguono, si tratta di una riduzione secca delle retribuzioni «costituirebbe una palese violazione dei contratti collettivi ed individuali».

Tra le novità allo studio anche la tracciabilità dei pagamenti, con l'obbligo di usare sistemi tracciabili, quali bancomat, assegni e bonifici per i pagamenti ai professionisti oltre una certa somma. La misura era già stata proposta dal governo Prodi ma poi abolita da Tremonti con la manovra triennale. Si potrebbe, inoltre, decidere di abbassare la soglia degli assegni non trasferibili attualmente fissata a 12.500 euro. Si ragiona anche sulla possibilità si intervenire sulla tassazione delle società di investimento immobiliare quotate, le cosiddette Siiq che oggi godono di una tassazione agevolata al 20%. Misura che porterebbe nelle casse dello Stato una quota di gettito non indifferente.

Quanto agli altri interventi, si confermano i tagli dal 10 al 15% per gli stipendi dei politici, una riduzione di 4 miliardi in due anni per i trasferimenti di Regioni e Comuni, la chiusura di una finestra per il pensionamento di vecchiaia e anzianità a partire dal 2011, il riordino degli enti previdenziali pubblici con l'accorpamento di quelle minori in Inps e Inail, mentre l'Inpdap continuerebbe a mantenere l'assetto attuale. E ancora, tagli alla spesa sanitaria con la possibilità per le Regioni di ricorrere a ticket discrezionali. Tra le misure possibili sul fronte del Pubblico impiego anche il blocco del rinnovo del contratto triennale. Dal lato dell'evasione fiscale il governo è intenzionato a stanare gli oltre 2 milioni di case-fantasma, cioè quegli immobili mai dichiarati al Catasto, per recuperare attraverso una sanatoria circa 1,5 miliardi di gettito. Novità anche sui giochi e sulla Protezione civile con il controllo ex ante del Tesoro sulle spese del Dipartimento.