25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Credito all'impresa

Un miliardo di euro destinato alle pmi milanesi

Cna Milano evidenzia solo la formalità dell’aiuto

MILANO - Ci sono voluti anni, anzi decenni, prima che il sistema politico intervenisse in aiuto alle pmi. Finalmente il triangolo Politica-Banche-Grande Industria, dopo essersi convinto dell’importanza della Piccola e Media Impresa, ha predisposto il primo fondo d’investimento destinato ai piccoli. Ma sarà veramente così?
Ieri a Milano è stato firmato l’atto costitutivo della Sgr che gestirà i capitali di questo fondo del valore di 1 miliardo di euro finalizzato a sostenere la capitalizzazione e l’aggregazione delle pmi. Il suo Consiglio è composto oltre che dai quattro finanziatori (Intesa San Paolo, Unicredit, Banca Mps e Cassa Depositi e Prestiti) anche da Ministero dell’Economia, Abi e Confindustria.

«Ancora una volta siamo di fronte ad un provvedimento – commenta Cristina Croda, presidente Cna Milano (Confederazione Nazionale della Piccola e Media Impresa) - che solo formalmente interessa le piccole imprese. In realtà il fondo è indirizzato al rilancio di chi vanta grandi numeri. Potevamo aspettarcelo, dato che fra i suoi gestori non figura nemmeno una delle Associazioni che rappresentano le pmi, ma Confindustria. Che dire poi del fatto che a beneficiarne saranno solo quelle 15.000 aziende di cui parla Emma Marcegaglia che presentano un fatturato tra i 10 e i 100 milioni di euro. Un numero irrisorio dato che solo in Lombardia ci sono più di 800.000 imprese, di cui il 98,2% con meno di 20 addetti. Se poi rapportiamo il dato alle 6.085.105 aziende registrate in Italia possiamo notare che il fondo agevolerà ben lo 0,002% del totale. Forse il declino della Grande Industria può giustificare il nuovo «interessamento» di Confindustria verso i piccoli, quelli che non hanno mai pensato di abbandonare il Paese?»

«Il tutto è aggravato – continua Cristina Croda - dalla posizione di Corrado Passera, guru di Intesa San Paolo, secondo cui in Italia avremmo bisogno di almeno un migliaio di imprese medie in più. A lui vorremmo ricordare che più le imprese si ingrandiscono e meno sono legate al territorio e che le pmi sono per loro natura in simbiosi con l’area in cui operano, da essa traggono risorse e per essa generano ricchezza; questo stretto rapporto fra le imprese, soprattutto le piccole e piccolissime, e il territorio ha rappresentato fino ad ora un sistema economico che ha permesso all’intero Paese di fronteggiare meglio di altri la crisi; un fatto riconosciuto e ammirato anche all’estero. Ma in Italia continuano invece a predominare solo gli interessi di pochi che non rappresentano certo le pmi».