Cobas: contro riforme pronti ad attuare sciopero scrutini
La Mobilitazione del 12 è stato solo l'inizio: recupereremo norma abolita nel '90
ROMA - Per i Cobas lo sciopero del 12 marzo, culminato con la presenza di diverse migliaia di manifestanti a Roma, ha rappresentato il «risveglio» del popolo della scuola contro i tagli e le riforme volute dal governo: le contestazioni proseguiranno «nei prossimi giorni - spiega il portavoce nazionale Piero Bernocchi - con occupazioni di scuole, picchetti precari» per poi «giungere ad una fine di anno movimentata mediante il recupero dello sciopero degli scrutini» di fine anno scolastico.
Il leader del sindacato di base ha ricordato che «dai comizi finali» di venerdì scorso è emersa la necessità di contrastare le restrizioni per i servizi essenziali introdotte con la legge 146 del 1990 e ribadite con il contratto collettivo nazionale, sul quale è stato riportata la necessità di non applicare lo sciopero alle classi finali di ciclo e, comunque, di posticipare per un massimo di cinque giorni quello per gli altri anni di corso.
Secondo Bernocchi questi provvedimenti «antiCobas e antisciopero», voluti «dai governi e dai sindacati concertativi», hanno di fatto «sottratto a docenti ed Ata» la possibilità di esprimere il diritto alla mobilitazione estrema dei lavoratori: «le modalità dello sciopero degli scrutini - continua il sindacalista - verranno decise nei prossimi giorni dopo ampia discussione tra i Cobas, il movimento dei precari e le altre forze intenzionate a difendere la scuola pubblica».
Prima di arrivare allo sciopero degli scrutini finali di giugno, i Cobas porteranno avanti un percorso da realizzare attraverso diverse iniziative, sostenute anche dalle reti organizzate di docenti e Ata precari: il programma prevede picchetti e volantinaggio davanti alle scuole; assemblee scolastiche e territoriali; creazione di comitati misti (genitori-studenti-docenti-Ata); occupazioni e autogestioni delle scuole; boicottaggio dell'adozione dei libri di testo.
Il comitato di base ha anche annunciato il boicottaggio dell'approvazione dei bilanci degli istituti; picchetti e sit-in durante le conferenze dei servizi dei dirigenti scolastici; partecipazione e volantinaggi nelle giornate di open day per sensibilizzare i genitori; non collaborazionismo nell'applicazione della riforma e nelle attività extracurricolari non previste dal Ccnl, come viaggi di istruzione, corsi di recupero e sportelli didattici e progetti.
L'obiettivo dei Cobas è chiedere «il ritiro della riforma delle superiori, l'assunzione a tempo indeterminato, significativi investimenti e la restituzione a tutti del diritto di assemblea dei precari », oltre che opporsi «ai tagli, al decreto Brunetta, al disegno di legge Aprea, alla gerarchizzazione nella scuola, al decreto 'ammazza precari' e - conclude Bernocchi - all'illegale 'tassa' imposta alle famiglie per le iscrizioni».
- 30/08/2020 Lotta all'evasione fiscale? Gli sprechi dello Stato valgono il doppio (200 miliardi all'anno)
- 07/06/2018 L'Ue bacchetta ancora l'Italia sui pagamenti: due mesi di tempo o finiamo davanti alla Corte di giustizia
- 23/12/2017 Contratto Statali: il Governo trova i fondi per firmare l'accordo
- 07/12/2017 Bruxelles bacchetta l'Italia e la deferisce alla Corte di giustiza europea per i debiti della PA