24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Tavola rotonda

Commercio: aperture domenicali e festive, quali equilibri?

A Genova si è avviato un confronto tra OO.SS. e associazioni datoriali del commercio e della grande distribuzione

GENOVA - Si è svolta questa mattina, presso la Camera di Commercio di Genova, una tavola rotonda dal titolo: «Commercio: aperture domenicali e festive, quali equilibri?», organizzata dalla Uiltucs di Genova e della Liguria per evidenziare la necessità di un dialogo costruttivo tra parti datoriali e le OO.SS, anche in vista delle prossime festività del 25 aprile e del 1 maggio.
Per il sindacato erano presenti: il Segretario nazionale Uiltucs - Paolo Andreani, la UIL di Genova e della Liguria con il segretario confederale Giglio Landucci, la segretaria responsabile del commercio della Uiltucs di Genova e Liguria - Cristina D’Ambrosio, il segretario generale Uiltucs Liguria - Riccardo Serri ed Emanuele Guastavano - presidente dell’associazione dei consumatori Adoc UIL di Genova.
Hanno contribuito allo sviluppo della tavola rotonda, moderata dalla giornalista Monica Di Carlo: Confcommercio con Oscar Cattaneo, il presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, la Lega delle Cooperative con il presidente Claudio Pontiggia, Coop Liguria con il presidente Francesco Berardini e alcuni rappresentanti delle aziende della grande e della piccola distribuzione.

A Genova, nei giorni scorsi, si è avviato un confronto tra OO.SS. e associazioni datoriali del commercio e della grande distribuzione, per riaprire un dialogo in vista delle prossime festività nazionali del 25 Aprile e del 1° Maggio. La Uiltucs auspica una positiva prosecuzione del confronto, alla ricerca di un punto di convergenza tra le parti, ma nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
Genova è considerata una città a valenza turistica; dal 1990 ad oggi, sono state emesse dal Comune di Genova delibere che consentono di liberalizzare gli orari degli esercizi commerciali. In pratica è consentito tenere aperti i negozi tutte le domeniche ed i festivi dell’anno. Quindi, laddove non esista un accordo aziendale che regoli la materia, (turni e premi) le lavoratrici e i lavoratori sono costretti a prestare attività lavorativa almeno 26 domeniche all’anno se non, in alcuni casi, 52, e a dar presidio nelle giornate di festività nazionale.

«A Genova si potrebbe lavorare ad un contesto che, in via sperimentale, porti ad un’equilibrata razionalizzazione delle aperture domenicali e festive delle strutture commerciali, stabilendo criteri di programmazione degli orari e definendo un percorso che porti alla costruzione di un incentivo economico legato ad obiettivi di prestazioni domenicali e festive - dichiara Cristina D’Ambrosio , responsabile del commercio per la Segreteria Uiltucs di Genova e Liguria - Una delle ipotesi potrebbe essere quella di definire un apposito premio economico di presenza, ad esempio legato al numero di domeniche lavorate, che valga per le imprese che non hanno svolto contrattazione aziendale in materia».

Il testo unico sul commercio del 2007 (Legge regionale) ha tentato, in questi anni, di regolare le aperture demandando alle parti, (Comuni, Sindacato, Associazioni datoriali e dei consumatori) il confronto in materia di orari. Da allora è stata avviata una discussione interessante quanto delicata, anche se la strada della concertazione vera pare ancora lontana. Solo i Comuni dello spezzino hanno raggiunto un’intesa in materia nello scorso mese di maggio, contingentando aperture domenicali e festive.
A questo punto, la Uiltucs di Genova e della Liguria chiede a tutti gli attori in gioco, ed in particolar modo alla politica, di assumersi l’impegno e la responsabilità di un confronto serio tra le parti. Per le lavoratrici e per i lavoratori del settore è necessario portare avanti un percorso condiviso con le parti datoriali per una rapida risoluzione delle criticità legate alle aperture domenicali e festive.