La filiera corta non è la risposta ai problemi dell’agricoltura
Fedagri: «Il mercato di prossimità rappresenta percentuali minime del fatturato medio delle imprese agricole»
UDINE - «Quando sento dire che i farmer market sono il modello vincente su cui si gioca il futuro della nostra agricoltura, io credo si tratti di una mistificazione che rischia di illudere i produttori italiani».
Lo ha dichiarato il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini parlando all’Assemblea elettiva dei soci agricoli delle cooperative del Friuli Venezia Giulia. «Non ho nulla contro i mercati del contadino – ha spiegato Gardini – ma come dirigente di una organizzazione che rappresenta il 75% delle cooperative italiane che fatturano più di 25 miliardi di euro ogni anno, ho a cuore in primo luogo la difesa del loro reddito, perché oggi la crisi dell’agricoltura è reale, molte aziende rischiano di scomparire e noi non possiamo permetterci di proporre modelli che sono buoni fino a mezzogiorno ma non durano fino a sera».
«La vendita diretta – ha proseguito Gardini – non può essere l’unica risposta ai problemi dell’agricoltura. E ciò per una semplice ragione: perché il mercato di prossimità rappresenta percentuali minime, dal 5% al 10%, del fatturato medio delle imprese agricole. A chi spetta il compito di preoccuparsi del restante 95% delle entrate degli agricoltori? Chi li aiuta a rafforzare la loro competitività sui mercati interni e su quelli internazionali? Chi si adopera per ridurre i costi degli agricoltori e per una reale sburocratizzazione del settore?»
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