25 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Nuova tegola per il colosso giapponese

La Toyota richiama 400.000 auto ibride in tutto il mondo

E intanto anche l'agenzia di rating Moody's, dopo Standard & Poor's e Fitch, annuncia che potrebbe ridurre il rating

TOKYO - Nuova tegola per Toyota, che ha annunciato il richiamo di 437.000 auto ibride in tutto il mondo a causa di un difetto al sistema frenante, dopo aver già rispedito dal meccanico otto milioni di veicoli per problemi all'acceleratore. E intanto anche l'agenzia di rating Moody's, dopo Standard & Poor's e Fitch, annuncia che potrebbe ridurre il rating del colosso auto giapponese.

Quello della Prius è uno smacco particolarmente grave per Toyota, che ha costruito la sua strategia sui veicoli ibridi, equipaggiati con un doppio motore, a benzina ed elettrico, e venduti come «rispettosi per l'ambiente». Toyota farà «tutto quanto in suo potere» per riguadagnare la fiducia dei clienti, ha promesso il numero uno del gruppo Akio Toyoda in una conferenza stampa. «Toyota non è un dio onnipotente. Quanto troviamo un difetto, facciamo progressi per offrire prodotti migliori. Manterremo questo atteggiamento nel futuro» ha promesso Toyoda.

I richiami riguardano in particolare la Prius di terza generazione, costruita in Giappone e venduta dallo scorso anno. Un totale di 199.666 auto di questo modello dovranno tornare nei garage in Giappone, 133.000 negli Usa e altre varie migliaia nel mondo. Secondo un documento trasmesso dalla casa auto alle autorità nipponiche, «i guidatori potrebbero avvertire un'assenza o un ritardo nel freno a causa di un malfunzionamento del programma di controllo del sistema Abs». Il difetto è stato corretto in fabbrica a gennaio e le Prius richiamate sono quelle messe in commercio prima di quella data.

Il richiamo riguarda anche varie decime di migliaia di Lexus HS250h e di Sai, le cui vendite in Giappone saranno sospese fino a fine febbraio, inizio marzo. Da riportare in officina anche qualche decina di Prius PHV, un modello di punta la cui batteria si ricarica attaccandola a una semplice presa elettrica, che non sarà commercializzata su vasta scala prima del 2011, ma che è stata già distribuita a titolo sperimentale a qualche impresa e istituzione.