19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Pil 2010 +1%, 2011 +1,3%

L'Fmi alza le previsioni di crescita dell'Italia

«La ripresa globale si amplia, ma i paesi procedono a velocità differenti»

WASHINGTON - Il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo le sue previsioni sull'andamento dell'economia globale nel biennio in corso, anche per l'Italia che aggancia la ripresa assieme all'area dell'euro. Secondo l'istituzione di Washington, dopo «la peggiore recessione della storia recente» l'avvio della fase di recupero si sta rivelando «più forte di quanto atteso in precedenza, ma procede a velocità differenziate tra le varie regioni». Ora per il Pil globale prevede un'espansione del 3,9 per cento quest'anno, cui seguirà una ulteriore accelerazione al più 4,3 per cento nel 2010. Sull'Italia l'Fmi indica una crescita del Pil dell'1 per cento quest'anno e dell'1,3 per cento nel 2011, mentre per Eurolandia indica un'espansione di portata analoga sul 2010 e dell'1,6 per cento nel 2010.

Ora la ripresa dell'attività economica appare «consolidata ed estesa alle economie avanzate», spiega l'Fmi con un comunicato. Tuttavia nella maggior parte dei paesi industrializzati è prevista una dinamica di recupero «a rilento», a fronte delle «vigorose espansioni» delle economie emergenti. Inoltre il Fondo rileva che il rimbalzo economico è stato innescato dalle misure straordinarie di sostegno pubblico messe in campo per contrastare la crisi, e che su questo versante bisognerà proseguire fino a quando la ripresa risulterà consolidata. Ma allo stesso tempo bisogna iniziare a preparare le exit strategies da questi pacchetti di stimolo.

I dati diffusi oggi segnano miglioramenti rispetto al World Economic Outlook dello scorso ottobre. Per il Pil globale le nuove stime sono di 0,8 punti più elevate sul 2010 e di 0,1 punti sul 2011; per l'Italia di 0,8 punti sul 2010 e di 0,6 punti sul 2011; per l'area euro sono state alzate di 0,7 punti sul 2010 e di 0,3 punti sul 2011. Da rilevare che invece sugli Stati Uniti, prima economia mondiale, l'Fmi ha effettuato la più consistente revisione al ribasso sul dato 2011: 0,4 punti in meno su una crescita ora attesa al 2,4 per cento, e che segnerà una frenata rispetto al più 2,7 per cento previsto per il 2010, quest'ultimo dato è stato alzato di 1,2 punti.