18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Industria automobilistica

Fiat: sale la tensione a Termini Imerese

Domani 8 ore di sciopero. Marchionne ribadisce a Detroit la decisione di chiudere lo stabilimento

PALERMO - Sale la tensione a Termini Imerese dove sono stati effettuati scioperi spontanei dopo le dichiarazioni dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne che, dal salone dell'auto di Detroit ha ribadito la decisione di chiudere la fabbrica siciliana nel 2012. Per domani i sindacati regionali di Fim, Fiom e Uilm hanno dichiarato otto ore di sciopero, con manifestazione a Palermo sotto la Regione siciliana. Mentre per giovedì è in agenda una riunione unitaria dei tre sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil per decidere «un percorso improntato sulle strategie sindacali», come ha sottolineato il segretario nazionale della Fim Bruno Vitali.

«Dobbiamo evitare - ha aggiunto il sindacalista - strumentalizzazioni di componenti sindacali. La lotta riguarda tutti i lavoratori e non una linea politica di qualche sindacato». Nella riunione di giovedì si deciderà anche quando indire lo sciopero nazionale di tutto il Gruppo Fiat. Marchionne, infatti, ha precisato che l'Alfa Romeo non sarà venduta. E allora Vitali ha chiesto di sapere «dove si produrranno le vetture di alta gamma» del celebre marchio. Negli Stati Uniti o in Italia? «Il problema - ha concluso - non è se l'Alfa sia in vendita oppure no, ma appunto dove sarà la produzione di queste auto destinate a un pubblico più facoltoso».

«La riconfermata volontà della Fiat di bloccare la produzione di auto a Termini Imerese è grave ed inaccettabile non solo per le ricadute negative legate ad una ingiusta dismissione del sito produttivo, ma anche per i pesanti effetti sociali sui lavoratori ed in un territorio tra i più deboli dell'intero paese», ha detto dal canto suo il nota Luigi Sbarra, segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, il quale ha nuovamente chiesto al governo di convocare al più presto un tavolo dedicato alla questione Termini Imerese.

Intanto, lo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco (Napoli), riaprirà i battenti per tre giorni, dal 19 al 21 gennaio. L'azienda torinese lo ha comunicato ai sindacati. I cancelli si riapriranno il 19 gennaio per i soli addetti alla produzione del modello Alfa 159 ed il 20 gennaio rientreranno anche gli operai che producono il modello Alfa 147. Gli oltre cinquemila operai dello stabilimento sono in cassa integrazione straordinaria dal 16 novembre scorso.