29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Industria automobilistica

Cordata italiana per Termini Imerese

Secondo Milano Finanzia il finanziere Cimino pronto a rilevare lo stabilimento siciliano

ROMA - Una cordata italiana per il salvataggio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, che nei piani del Lingotto dovrebbe smettere di produrre auto a partire dl 2012. L'iniziativa, secondo quanto riporta MF, sarebbe guidata dall'imprenditore e finanziere siciliano Simone Cimino e sarebbe vista con favore sia da palazzo Chigi che dai vertici della regione Siciliana.

LE RISORSE - Cimino, scrive il quotidiano, punta ad aggregare un capitale di 100 milioni da società e imprenditori vicini a Cape. Di questo ammontare, 10 milioni potrebbero arrivare direttamente dal fondo Cape regione Siciliana. I restanti capitali dovrebbero giungere invitando nel progetto sia i principali sottoscrittori del fondo Cape Regione Siciliana (ovvero Regione Siciliana, Unicredit, Banca Europea per gli investimenti e la stessa Cape Live) sia un gruppo di imprenditori che organizzandosi in una cordata dovranno affiancare Cimino nell'iniziativa. Tra gli industriali contattati ci sarebbe Gianni Lettieri, presidente e ad di Meridie, società specializzata in investimenti al Sud. Altri 100 milioni potrebbero arrivare dal partner industriale straniero che fornirà i motori.

IL PROGETTO - L'obiettivo sarebbe quello di convertire le linee dello stabilimento all'assemblaggio di un veicolo di piccole dimensioni a integrale propulsione ecologica da utilizzare principalmente in luoghi ad alta sensibilità ambientale o a elevata vocazione turistica.