28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Sicurezza alimentare

Etichettatura, Mdc: fuori legge il 70% dei mercati rionali

Rapporto sull'etichettatura di ortofrutta e prodotti ittici. Maglia nera alla Calabria. La Lombardia la regione più virtuosa

ROMA - Circa il 70% dei banchi di ortofrutta e di pesce nei mercati rionali italiani non rispetta le norme in materia di etichettatura. E' quanto emerge dal Rapporto sull'etichettatura di ortofrutta e prodotti ittici nei mercati rionali curato dal Movimento difesa del cittadino. Gran parte dei banchi è «fuori legge», con i venditori esaminati che non espongono al consumatore tutte le indicazioni obbligatorie in etichetta.

Sono stati monitorati oltre 400 banchi (circa 9mila cartellini) nei mercati rionali d'Italia a novembre 2009. Nel settore ortofrutta, è la Calabria, secondo quanto rilevato in dieci regioni italiane, la meno virtuosa con «nessuno dei banchi in regola». Seguono la Campania (4% in regola), il Lazio (17%), Emilia-Romagna (19%) e Piemonte (24%). La Lombardia si distingue invece con un 100% dei banchi che espone tutte e tre le informazioni obbligatorie in etichetta. Per quanto riguarda i contenuti delle etichette, è la categoria del prodotto l'informazione meno diffusa, presente solo nel 43% dei banchi. Seguono l'origine (50%) e la varietà (65%). Anche nelle Marche la maggioranza dei banchi è in regola, con un 56%; seguono Liguria (43%), Toscana (32%) e Basilicata (30% in regola).

Nel settore ittico, ammonta a 37% circa la percentuale dei venditori che rispetta le norme in materia di etichettatura. Di fatto, il pesce nei nostri banchi «risulta anonimo». Si tratta di un valore «molto basso», fa notare il Movimento difesa del cittadino, anche se migliore rispetto agli anni passati: nel 2008, la percentuale dei banchi in regola era del 26% e nel 2007 al 31,6%. Come per l'ortofrutta, è la Lombardia la regione più virtuosa: tutti i banchi visitati dai rilevatori a Milano esponevano tutte le informazioni previste dalla normativa sui prodotti ittici; seguono il Piemonte (75% in regola), Liguria (55%) e Marche (43%). Va alla Calabria anche quest'anno la maglia nera: solo il 5% dei banchi ittici in regola (lo scorso anno nessuno dei venditori esponeva tutte e tre le indicazioni), seguita da Campania (11%), Lazio (20%), Toscana (25%) e Basilicata (30%). L'irregolarità riguarda «soprattutto il metodo di produzione: il 46% dei venditori espone questa indicazione in etichetta».

«Secondo la normativa europea e italiana - ha dichiarato Silvia Biasotto del dipartimento sicurezza alimentare del Movimento difesa del cittadino - è obbligatorio indicare in etichetta le seguenti informazioni: varietà, origine e categoria per i prodotti ortofrutticoli e denominazione della specie, metodo di produzione e provenienza per il pesce. I risultati dell'indagine forniscono un'immagine di diffusa irregolarità nei mercati: un dato grave - sottolinea - visto che si tratta di norme in vigore da circa 9 anni».

«E' necessario - ha aggiunto Antonio Longo, presidente del Movimento difesa del cittadino - aumentare i controlli in quei canali di vendita dove è più diffusa l'illegalità, come nei mercati rionali». Ci sono però «esempi virtuosi», ha concluso Longo. Tra questi, Milano «dove sia nel caso dell'ortofrutta che dei prodotti ittici la totalità dei banchi monitorati è risultata in regola, ovvero esponeva tutte le informazioni previste dalla normativa».