28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Frodi alimentari

Scandalo adulterazione formaggi, si apre il processo a Cremona

Lo rende noto l'associazione Altroconsumo, che è parte offesa nel processo ed è presente in aula

CREMONA - Al via oggi il processo a Cremona sullo scandalo dei formaggi adulterati. Dieci persone rinviate a giudizio, tra imprenditori privati e funzionari pubblici della locale azienda sanitaria. Contestati i reati di adulterazione di sostanze alimentari, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico.

L'attività sotto accusa, documentata dal 2004 al 2007, aveva risvolti nauseabondi: scarti di prodotti lattiero-caseari, destinati allo smaltimento o all'alimentazione animale, trattati e mescolati a formaggi destinati al consumo umano e reimmessi nella catena distributiva.

Lo rende noto l'associazione Altroconsumo, che è parte offesa nel processo ed è presente in aula. Commenta il presidente Paolo Martinello:«In questa vicenda sono stati ridotti in poltiglia la tutela della salute dei consumatori, le regole nell'agire di imprese produttive e distributive, il ruolo di garante e controllore super-partes dell'azienda sanitaria pubblica».

La Guardia di Finanza, che per prima ha fatto luce sul mercato nero e putrescente degli scarti - si legge in un comunicato dell'Associazione - ha potuto documentare l'utilizzo di prodotti avariati e l'amalgama con muffe, inchiostri, residui di plastica, vermi, escrementi di roditori.

Gli amministratori e i responsabili delle due società private accusate dell'attività di adulterazione, la Tradel srl e la Megal spa sottolinea Altroconsumo - hanno potuto agire indisturbati grazie alla connivenza di cinque funzionari pubblici del dipartimento di prevenzione veterinaria dell'Asl di Cremona. Controllato e controllore come topi nel formaggio, dati i lauti guadagni che provenivano dal riciclaggio degli scarti.