19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
«Vendesi» parchi, tunnel, ponti, società

Il Governo inglese batte cassa

Assets per 16 mld tra governo e enti locali, evitare tagli spesa

LONDRA - Tunnel, ponti, centri finanziari e ricreativi, società partecipate dallo Stato: scattano cessioni alla rinfusa in Gran Bretagna, mentre il governo cerca di reperire fondi per finanziarie il crescente debito, appesantito sia dall'effetto diretto della crisi economia, sia dalle varie misure adottate per contrastarla.

Ieri il gabinetto del premier Gordon Brown ha riferito che oggi verranno annunciate una serie di dismissioni, che dovrebbero fruttare circa 3 miliardi di sterline e che includono il collegamento ferroviario sottomarino della Manica, l'avveniristico e ultra trafficato ponte di Datford, sul Tamigi, e una società di scommesse.

Altre cessioni per un ammontare perfino più consistente riguarderanno le amministrazioni locali. Verranno venduti centri ricreativi o poli di business, e in questo caso si conta di ricavare 13 miliardi di sterline.

Secondo il segretario di Stato a commercio e industria, Peter Mandelson queste cessioni «ci aiuteranno a ridurre i disavanzi senza effettuare tagli sui servizi pubblici di base», ha affermato in un'intervista alla Sky News britannica.

In vendita anche un altro tunnel di collegamento sotto il fiume Tamigi, e il 33 per cento di quota sul consorzio europeo per l'uranio Urenco. Quanto alla società di scommesse, la Tote, non è la prima volta che il governo cerca di cederla. In precedenza aveva rinunciato perché non aveva ritenuto non attraente il prezzo potenzialmente realizzabile.

L'opposizione critica l'iniziativa. «Tentare di vendere adesso, su mercati così duramente depressi ampi appezzamenti di terreno pubblico è francamente strampalato», ha affermato il portavoce dei liberal democratici, Vince Cable. Il governo si difende: «non siamo mica idioti - ha detto lo stesso Mandelson, stavolta alla Bbc - non venderemo ai prezzi più bassi del ciclo».