28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Dopo il successo di una prima iniziativa conclusasi a marzo 2009

Federlazio-Cciaa: partito 2° progetto su innovazione per Pmi

Nei prossimi mesi, quindi, si procederà alla realizzazione degli interventi mediante il diretto coinvolgimento delle imprese sul territorio

ROMA - Dopo il successo di una prima iniziativa conclusasi a marzo 2009, Federlazio ha promosso un secondo progetto, cofinanziato dalla Camera di Commercio di Roma, rivolto alle piccole e medie imprese della provincia di Roma per favorire l’innovazione organizzativa.
L’esperienza che si è conclusa pochi mesi fa, attraverso l’erogazione gratuita di consulenze altamente qualificate e specialistiche per l’analisi dei processi e delle strutture organizzative, ha consentito alle imprese coinvolte di comprendere meglio i margini di crescita e di innescare processi di innovazione.

Nel segno della continuità e dunque per valorizzare il  successo e i risultati di tale iniziativa, Federlazio ha avviato questo secondo progetto che promuove l’innovazione e lo sviluppo attraverso l’apertura delle imprese al patrimonio di conoscenza non solo interno all’azienda ma anche e soprattutto esterno ad essa.

Sempre di più, infatti, la capacità di innovare prodotti e processi rappresenta per le aziende la condizione necessaria per mantenere un vantaggio competitivo e per garantire lo sviluppo aziendale. Emerge quindi con forza l’urgenza per le aziende di cercare anche al di fuori dei propri confini le «fonti di innovazione», che possono essere rappresentati da clienti, fornitori, centri di ricerca, ecc.

Ciò acquisisce ancor più rilevanza se analizziamo la grave contrazione che ha subito l’export negli ultimi mesi: solo nel periodo gennaio-luglio 2009 fatturato e ordinativi sono crollati in Italia rispettivamente del –26,4% e –31,1% rispetto allo stesso periodo del 2008. L’export subisce un –24,2% in Italia e –17% nel Lazio.

Di fatto, le aziende devono sempre più orientarsi verso forme di «open innovation» che consistono, in estrema sintesi, nell’identificare, sfruttare e integrare efficacemente fonti di conoscenza interna ed esterna nelle loro attività di innovazione e dunque per nuove strategie di crescita competitiva e nuovi modelli di business.

Nei prossimi mesi, quindi, si procederà alla realizzazione degli interventi mediante il diretto coinvolgimento delle imprese sul territorio.