Supplenze e funzionamento: in arrivo incremento 210 mln
Ad ogni istituto 17.000 euro. Flc-Cgil: «Solo boccata d'ossigeno»
ROMA - Ammonta a 150 milioni di euro per le supplenze e di 60 milioni di euro per il funzionamento degli istituti l'incremento dei fondi assegnati dal governo alle scuole per l'anno scolastico appena avviato: la notizia è stata resa nota oggi dalla Flc-Cgil, che si soffermandosi anche sulla provenienza dell'incremento - la legge di assestamento al bilancio e il «piano programmatico interno» successivo ai tagli della finanziaria - giudica il risultato frutto soprattutto delle «proteste e della la mobilitazione di scuole e sindacati».
«Nei prossimi giorni - annuncia l'organizzazione guidato da Domenico Panteleo - dovrebbe partire una nuova tranche di finanziamento per le spese di personale. È un primo risultato che smentisce clamorosamente l'ostinazione del ministro Gelmini a negare che le scuole fossero al collasso, arrivando persino a minacciare i dirigenti scolastici che sollevavano il problema».
17.000 euro per ogni scuola - Ciascuna scuola disporrà in media di circa 12.000 euro per le supplenze e di circa 5.000 euro per il funzionamento. Per il sindacato «resta ancora aperto un pesante indebitamento delle scuole e viene taciuto il credito di oltre un miliardo di euro (riguardante i finanziamenti mai assegnati degli anni precedenti ndr) che le scuole vantano nei confronti del Miur».
Se i soldi per il funzionamento ordinario degli istituti, utile a rifornirli delle risorse quotidiane minime, come l'acquisto dei toner, dei gessetti e dalla carta igienica, rappresentano, anche se riferiti al solo anno scolastico passato, una importante rifornimento, lo stesso non si può dire per quelli relativi alle supplenze: con l'applicazione dei tagli, infatti, gli istituti devono ricorrere con sempre maggiore frequenza alla determinazione di contratti di sostituzione, anche giornalieri, per sopperire alle malattie o alle assenze per aspettative.
Boccata d'ossigeno - «Si tratta - sottolineano dal sindacato - solo di un primo passo, di una boccata d'ossigeno, e non di una nuova e illuminata politica di investimenti sulla conoscenza: sono somme insufficienti a far fronte al probabile aumento delle richieste da parte delle scuole per effetto dei tagli agli organici».
Secondo i lavoratori della conoscenza dalla Cgil, tuttavia, i fondi farebbero inoltre parte di una tranche sottratta in precedenza: «non si tratta di soldi freschi, sia pur benvenuti - scrive il sindacato - ma è il ripristino di una parte dei fondi tagliati e nel caso del funzionamento 2009 azzerati, in quantità inferiori a quanto lo stesso ministro aveva promesso il 4 agosto scorso ai sindacati e molto al di sotto dei bisogni delle scuole. E inferiori a quanto assicurato ai dirigenti scolastici dopo una clamorosa protesta dell'aprile scorso con un simbolico incatenamento davanti al Miur».
La Flc-Cgil ribadisce, con l'occasione, la strada da percorrere per rimettere in sesto i bilanci delle scuole italiane: «è indispensabile - continua il sindacato - un piano di rientro straordinario per far uscire le scuole dalla crisi finanziaria e lo spostamento degli stipendi dei supplenti saltuari a carico del Mef. In occasione del previsto incontro di martedì prossimo chiederemo al Miur di conoscere i criteri di assegnazione dei fondi per il funzionamento didattico e amministrativo».
Nelle scorse settimane il ministro Gelmini aveva annunciato che la consistenza della ripartizione dei fondi sarebbe stata legata al numero di studenti iscritti ai singoli istituti: per quanto riguarda il funzionamento scolastico, salvo modifiche dell'ultimo periodo, alle scuole con il più alto numero di iscritti potrebbero giungere importi vicini ai 10.000 euro; mentre a quelle più piccole anche sotto i 4.000 euro.
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