20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Il presidente della Camera esprime dubbi sul dl anticrisi

Fini: Iter decreto sullo scudo? «Oggettive anomalie»

Granata (Pdl) al governo: «Basta con il decisionismo ipocrita». L'opposizione: «Non aggiungere un'altra forzatura parlamentare»

ROMA - L'Aula della Camera deve concludere il dibattito sul decreto correttivo che contiene lo scudo fiscale, sul quale il governo ha chiesto la fiducia, entro domani alle 15, per dare tempo al capo dello Stato Giorgio Napolitano di esercitare le sue prerogative (cioè esaminare il decreto per poterlo firmare entro il 3 ottobre, giorno in cui scade). Se non accadrà attraverso intese tra i gruppi parlamentari il presidente della Camera, Gianfranco Fini, applicherà la cosiddetta 'ghigliottina', cioè imporrà la conclusione anticipata della discussione affinché si passi subito al voto finale sul provvedimento. E' quanto è emerso dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio che si è riunita oggi per stabilire i tempi della fiducia sul dl correttivo.

Fini: «Auspico intesa sul metodo» - Le dichiarazioni di voto sulla fiducia inizieranno oggi alle 18.15, la votazione nominale comincerà alle 19.35, in diretta televisiva. «Auspico - ha detto Fini ai capigruppo - che si possa arrivare ad una intesa sul metodo volta a definire il percorso dei lavori fino al voto finale. Se tale intesa non sarà realizzata, alla luce degli orientamenti espressi nel corso di più legislature, non mi sottrarrò al mio preciso dovere di passare direttamente al voto finale a prescindere dalla fase in cui è arrivato il dibattito».

L'opposizione protesta e chiede alla terza carica dello Stato di ripensarci: «Sarebbe imperdonabile - ha detto il capogruppo del Pd, Antonello Soro - che si sperimentasse questa procedura mai applicata alla Camera nella storia della Repubblica proprio su un provvedimento vergognoso, di cui anche i cittadini che votano questa maggioranza devono vergognarsi». Dello stesso accordo Michele Vietti (Udc): «Abbiamo chiesto a Fini di non aggiungere un'altra forzatura ad un percorso parlamentare già zeppo di forzature».

L'opposizione ha fatto sapere di non essere disposta ad accordarsi con la maggioranza per una conclusione anticipata del dibattito sugli ordini del giorno che inizierà dopo il voto di fiducia ma, di fronte alle proteste di Pd e Udc, Fini ha replicato: «Si tratta di una elementare forma di rispetto verso Napolitano».

Iter anomalo - Tuttavia sia Soro che Vietti hanno riferito che il presidente della Camera ha concordato con loro nel definire l'iter e la natura del decreto correttivo «un'anomalia oggettiva»: «Ho appuntato le sue parole - dice il vicecapogruppo Udc ai giornalisti - con cui ha ammesso che è un'anomalia sia la sproporzione dei tempi d'esame tra il Senato e la Camera, sia la modalità con cui il governo ha corretto il decreto».

«Abbiamo espresso tutta la nostra contrarietà alla ghigliottina - ha detto Soro - e abbiamo invitato Fini a fare un sincero ripensamento».