Scudo fiscale, possibile rimpatriare circa 300 miliardi di euro
Gdf-Entrate: «Ultima opportunità, stop era paradisi fiscali». La prossima settimana è previsto l'arrivo della circolare definitiva
ROMA - Ammontano a quasi 300 miliardi i patrimoni degli italiani detenuti all'estero che potrebbero essere rimpatriati aderendo allo scudo fiscale. Di questi, 125 miliardi si troverebbero in Svizzera e 86 in Lussemburgo. Sono i dati forniti dalla Guardia di finanza e dalla Agenzia delle entrate sulla base di stime Ocse. Sempre secondo l'Ocse è di quasi 7mila miliardi di dollari il giro di denaro orbitante nei paradisi fiscali, dei quali circa 1.600 provento di attività criminali. La prossima settimana è previsto l'arrivo della circolare definitiva.
278 miliardi di euro - Secondo l'associazione italiana dei Private Bankers, inoltre, i capitali degli italiani che potrebbero essere rimpatriati o regolarizzati ammonterebbero a 278 miliardi di euro, la parte più rilevante, circa 125 miliardi, sarebbe detenuta in Svizzera, altri 86 miliardi si troverebbero in Lussemburgo, il resto in altri Paesi (compresi oltre 2 miliardi nella Repubblica di San Marino).
La prossima settimana la circolare definitiva - Il 15 settembre, ricordano Gdf e Agenzia entrate in occasione di un convegno sul destino dei paradisi fiscali, l'Agenzia ha pubblicato sul proprio sito internet la bozza di circolare sullo scudo «creando un vero e proprio forum in modo da valutare e recepire suggerimenti e proposte di modifiche da parte degli addetti ai lavori e dei cittadini. Con l'arrivo della circolare definitiva prevista per la prossima settimana - sottolineano - tutto sarà pronto per valutare se sfruttare la chance dello scudo nella consapevolezza che la nuova sfida contro i paradisi fiscali non trova Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate ferme ai blocchi di partenza, ma già lanciate in percorso da portare avanti con forza e determinazione».
Ultima opportunità per mettersi in regola - Guardia di finanza e l'Agenzia delle entrate sottolineano comunque che l'era dei paradisi fiscali «è ormai finita» e lo scudo fiscale è «l'ultima opportunità di mettersi in regola. Lo scudo fiscale - afferma il generale Vicanolo - offre un'occasione unica ai contribuenti per regolarizzare i capitali detenuti all'estero e non dichiarati - sottolinea - è questa l'ultima occasione prima della svolta della lotta ai paradisi fiscali».
I contribuenti che sono in difetto - spiega Vicanolo - possono scegliere di avvalersi dello scudo, pagando il 5% del valore delle attività rimpatriate o regolarizzate, oppure continuare a rimanere nell'illegalità, ma in questo caso correndo il rischio di essere controllare e di sopportare il peso di altissime sanzioni pecuniaria e la confisca dei beni patrimoniali». Infatti, aggiunge, «i rischi di essere sottoposti a controlli sono aumentati e aumenteranno ancora».
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