20 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Lavoro. Pubblico impiego

Nota unitaria Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

Il valore del lavoro pubblico nei servizi per il Sistema-Paese e la partecipazione democratica

ROMA - Carlo Podda (FP CGIL), Giovanni Faverin (FPCISL), Giovanni Torluccio (UIL FPL) ritengono che la tornata dei prossimi rinnovi del lavoro pubblico si collochi in un quadro di straordinaria difficoltà, ma che allo stesso tempo possa rappresentare una grande opportunità per riorientare il sistema pubblico nei confronti dei bisogni del Paese. Ciò potrà avvenire attraverso una nuova stagione di partecipazione dei lavoratori pubblici e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder (cittadini, imprese, forze sociali) nell’organizzazione e nell’erogazione di servizi appropriati ed efficienti.

La crisi globale, che attraversa ovviamente anche il nostro Paese, impone politiche di investimento nel settore, in servizi pubblici alle persone ed alle imprese. C’è in particolare bisogno di massimizzare le risorse da investire nei settori che sostengono indirettamente o direttamente il reddito delle persone o in quelli che forniscono prestazioni alle comunità e alle aziende. I sistemi di welfare nazionale e locali costituiscono di fatto uno strumento strategico indispensabile per la ripresa economica e per il mantenimento della coesione sociale.

Le Organizzazioni sindacali confederali di categoria sono convinte che nella condivisa ricerca di maggiore efficienza ed efficacia del sistema, si debbano perseguire politiche innovative di sostegno e valorizzazione del sistema pubblico. A partire da un utilizzo più coerente e fecondo dello strumento contrattuale, che metta insieme le esigenze di chi lavora e vuol lavorare sempre meglio con quelle di chi ha bisogno di servizi sempre più efficienti ed avanzati.

Per questo lo stesso rinnovo dei contratti di lavoro va collocato in una fase di non più rinviabile di rilancio del lavoro pubblico avviando un deciso processo di democratizzazione nell’ organizzazione dei servizi ai cittadini ed alle imprese.

Si tratta in estrema sintesi di dare finalmente voce ai portatori dei diritti e degli interessi che hanno a che fare con i servizi e con il lavoro pubblico, siano essi i lavoratori pubblici, i cittadini o le imprese. Solo mettendo finalmente a confronto gli interessi ed i bisogni degli utilizzatori dei servizi e dei detentori dei diritti di cittadinanza che devono essere garantiti dal lavoro pubblico con chi ha la responsabilità di organizzare l’offerta dei servizi potremo finalmente rendere la pubblica amministrazione ed i servizi trasparenti, moderni e democraticamente organizzati.

Riteniamo quindi necessario in questa fase, proporre un nuovo quadro di priorità al governo nazionale ed a quelli locali: partecipazione e coinvolgimento dei produttori e degli utenti dei servizi pubblici. Non quindi una ordinaria stagione di rinnovi contrattuali, quanto piuttosto una stagione che, anche in ragione della straordinarietà della crisi e della conseguente necessità di avere un maggiore sostegno da parte della collettività ai soggetti colpiti dalla crisi, si qualifichi come occasione vera di rinnovamento di un settore pubblico sempre più centrale nel contesto nazionale e globale.

Avanziamo in questo quadro la proposta che la tornata dei rinnovi che abbiamo di fronte venga aperta da un grande tavolo di confronto con Governo nazionale e con il sistema delle Regioni, delle Autonomie Locali e con quello delle imprese. Al fine di costruire, anche in via sperimentale, forme di partecipazione democratica di tutti i soggetti presenti al tavolo, a livello nazionale ma soprattutto locale, che consenta di avviare con tutti gli attori del sistema una effettiva fase di riorganizzazione della macchina pubblica e di riqualificazione dei servizi, alla luce di una domanda finalmente espressa e qualificata da parte di tutti i destinatari dei beni prodotti dal lavoro pubblico e di una partecipazione effettiva di chi ogni giorno si spende con impegno per garantire quei servizi.

Nel quadro di tale confronto FP CGIL, CISL FP, UIL FPL predisporranno le piattaforme contrattuali ed i governi nazionale e locali dovranno stanziare le risorse necessarie