Gomma-Plastica, in buona salute economica solo il 36% delle aziende di Reggio Emilia
Il Presidente dell’Api locale, Cristina Carbognani: «Bisogna innovare i macchinari, puntando su ricerca, sviluppo e formazione»
Tinte abbastanza fosche caratterizzano il comparto GOMMA-PLASTICA della Provincia di Reggio Emilia: le informazioni elaborate dal «Centro Studi Economico e Finanziario ESG89» non lasciano spazio ad alcun dubbio, dimostrando come solo il 36% delle aziende campione analizzate sia stato in grado di fronteggiare i contraccolpi della grave congiuntura economica che da un anno a questa parte attanaglia l’Italia intera.
Si preannuncia quindi un autunno difficile, durante il quale gli imprenditori reggiani dovranno reagire al quadro internazionale che continua a tratteggiare una situazione complicata, che porterà molte aziende a dover intraprendere nuove strade.
Come ha di recente dichiarato Cristina Carbognani, Presidente dell’API locale: «Le imprese che hanno ancora la forza di investire lo stanno facendo innovando i macchinari, puntando sulla ricerca e sviluppo e sulla formazione: le chiavi che permetteranno loro di ripartire con nuovo slancio passata la bufera che sta investendo l’economia mondiale».
Il ‘Centro Studi Economico e Finanziario ESG89’ ha così esaminato alcune delle realtà del comparto che sono state in grado di garantire la propria sopravvivenza: tra di esse si distinguono ad esempio PIBIPLAST Srl e AW Srl, avente entrambe sede a Correggio e con un Trend del Valore della Produzione pari rispettivamente al 125% e al 79%.
Positiva anche la performance di fatturato per ALFA POLIMERI Srl, BARBIERI Srl situate a Reggio Emilia e per VERZELLESI Srl di Campagnola Emilia.
Di fronte a questo scenario si pongono pertanto diversi interrogativi, quali la creazione di strumenti adatti a facilitare l’accesso al credito per le imprese e l’individuazione di nuove opportunità di sviluppo. Relativamente a quest’ultimo punto è interessante ricordare proprio la missione imprenditoriale organizzata in Sudafrica dalla Regione, in collaborazione con l’ICE e l’API, che ha toccato le città di Johannesburg, Pretoria, Port Elizabeth, Durban e Cape Town, e alla quale hanno preso parte proprio sette aziende reggiane.
Come spiega ancora Cristina Carbognani: «E’ necessario «targettizzare» al meglio le missioni sulle esigenze delle PMI per renderle occasioni di sviluppo immediato di rapporti commerciali. […] Le PMI, diversamente dalle imprese più strutturate, non sono abituate ad avventurarsi da sole in mercati lontani e sconosciuti e necessitano quindi, oltre che del supporto delle Associazioni di rappresentanza, anche dell’appoggio degli enti preposti all’Internazionalizzazione e delle Istituzioni. E proprio la capacità di questi due ultimi soggetti di comprendere appieno le esigenze delle piccole e medie imprese rappresenta un sicuro fattore di successo per lo sviluppo dell’economia italiana sui mercati esteri.»
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