6 maggio 2024
Aggiornato 11:30
Si aprono otto giorni intensi per Milano tutti all'insegna della moda

Da mercoledì Milano capitale del pret-à-porter donna

In passerella 182 collezioni per la primavera state 2010

MILANO - Con la prossima settima si aprono otto giorni intensi per Milano tutti all'insegna della moda. Mercoledì 23 settembre, infatti, parte la settimana della moda dedicata alle collezioni donna per la primavera estate del 2010. Un calendario fitto di appuntamenti quello messo a punto dalla Camera della moda che nello scenario del centro di FieraMilanocity di via Gattamelata vedrà sfilare 182 collezioni dei più grandi stilisti italiani e stranieri, divise tra 97 sfilate, 78 presentazioni e 28 presentazioni su appuntamento.

La settimana della moda (un doppio appuntamento annuale: a settembre per le anticipazioni primavera-estate e a febbraio per l'autunno-inverno) trasforma Milano nella reginetta del pret-à-porter alto, quello che vede in passerella i più grandi stilisti e che garantisce un indotto per tutta la filiera. Questo inevitabilmente ogni anno riapre la diatriba con i cugini francesi che a Parigi ospitano invece le sfilate dell'alta moda. Mario Boselli, presidente della Camera della moda, difende le specificità delle quattro capitali mondiali della moda, New York, Parigi, Londra e Milano, e si compiace del fatto che finalmente quest'estate un'associazione indipendente americana abbia riconosciuto a Milano il ruolo capitale mondiale della moda.

Ma la moda a Milano non è solo nella settimana dal 23 al 30 settembre, quando più di 2.500 giornalisti da tutto il mondo, circa 20 mila visitatori e 15 mila buyers si riverseranno in città. Tutto il mese di settembre a Milano parla di moda e nuove tendenze: una serie di fiere, da quella del tessile MilanoUnica a quelle delle scarpe e della pelletterica, Micam e Mipel, richiamano all'ombra della Madonnina buyers e addetti ai lavori che vogliono conoscere le anticipazioni per la nuova stagione. Questo con un imprescindibile risvolto negativo: eventi troppo dispersivi che rischiano di perdere attrattività agli occhi dei buyers.

Per certo appuntamenti ed eventi il più possibile concentrati nel tempo andrebbero incontro alle esigenze che il settore incontra in un momento di crisi come quello attuale. I dati del settore, del resto, parlano chiaro: nel primo trimestre del 2009 il fatturato è crollato del 12,3% rispetto al 2008, appesantito soprattutto dai settori a monte che hanno registrato un crollo del 23,8%. Cali a due cifre anche nelle esportazioni, ridottesi del 16% nei primi tre mesi dell'anno. La crisi dunque pesa, anche se con maggio si è registrato qualche leggero segnale di ripresa, specie nella dinamica dei consumi degli italiani. Questa è un'indicazione che lascia sperare in una fine d'anno meno negativa del previsto. La Camera della Moda ritiene che nella seconda parte dell'anno si assisterà ad una dinamica del fatturato migliore rispetto al primo semestre, anche se resterà sempre negativa. Senza contare che i dati di fine 2009 si confronteranno con un fine 2008 molto negativo, per cui il miglioramento sarà più evidente.