Sostenere le PMI piemontesi in temporanea crisi di liquidità
Con queste parole il presidente del Gruppo consiliare regionale Fi-Pdl Angelo Burzi annuncia una proposta di legge
TORINO - «Le imprese piemontesi di ogni dimensione e settore stanno attraversando una situazione di vera e propria emergenza, che rende urgente un intervento correttivo delle politiche regionali in materia di incentivi economici alle realtà locali. E’ necessario ridurre gli impatti negativi della crisi ed è importante farlo subito, adesso».
Con queste parole il presidente del Gruppo consiliare regionale Fi-Pdl Angelo Burzi ha aperto la conferenza stampa dal titolo «Misure anticrisi e proposte per il sostegno della piccola e media impresa», che si è tenuta questa mattina nella Sala dei Presidenti di Palazzo Lascaris.
«Dopo aver analizzato le cause della sofferenza del sistema d’impresa del Piemonte – ha spiegato l’esponente azzurro – abbiamo presentato una proposta di legge e un’interpellanza e stiamo lavorando su un documento di indirizzo il cui obiettivo è sempre il medesimo: sostenere le piccole e medie imprese».
Nel dettaglio, la proposta di legge prevede «Interventi a sostegno delle piccole e medie imprese in temporanea crisi di liquidità», l’interpellanza sollecita la Giunta regionale a rifinanziare la cosiddetta Legge Sabatini, che eroga contributi per l’acquisto di macchinari di produzione, mentre il documento di indirizzo contempla la promozione anche in Piemonte del «baratto industriale», circuito per lo scambio di beni e servizi tra imprese che nel Nordest e in altri Paesi europei quali Francia e Germania sta riscuotendo un notevole successo.
«La proposta di legge – ha precisato Burzi – prevede la concessione di finanziamenti bancari a tassi agevolati e nel contempo estremamente remunerativi per il sistema bancario. In cifre, per l’anno finanziario 2010 è contemplato uno stanziamento complessivo pari a 230.000.000,00 euro, in parte in spesa corrente e in parte in conto capitale, finalizzati a sostenere le piccole e medie imprese che si trovano in temporanea situazione di crisi di liquidità. Con questa cifra è possibile generare finanziamenti da 2 a 3 miliardi di euro, a seconda delle durate dei mutui e delle condizioni di tasso prescelte. Un volano finanziario estremamente positivo, in quanto consente alle imprese di migliorare la propria situazione economico-finanziaria andando ad intervenire sulle principali voci di gestione che concorrono a creare la tensione attuale, ovvero: il riequilibrio dei debiti dell’impresa; il rifinanziamento degli investimenti sostenuti negli ultimi due anni con proprie risorse, appesantendo l’attuale situazione di liquidità; un aiuto a sostenere con puntualità gli adempimenti fiscali; un intervento per sostenere gli oneri contributivi dovuti; un intervento a ripristino della riduzione dei tempi di pagamento delle fatture; un incentivo a reintegrare nell’organico aziendale i dipendenti esclusi dal processo produttivo in conseguenza alla crisi; un riconoscimento sulle spese sostenute a titolo promozionale/commerciale a quelle aziende che, nonostante la crisi, hanno ritenuto di proseguire nell’esportazione del Made in Piemonte».
«Di fondamentale importanza – ha proseguito il presidente azzurro - l’aspetto delle garanzie previsto dalla normativa, che introduce due elementi fondamentali: il ricorso alle risorse pubbliche e la richiesta agli enti coinvolti di valutare non le condizioni dell’azienda in crisi, ma quello che l’azienda potrebbe diventare grazie al finanziamento erogato. Insomma, il problema delle garanzie è strettamente e direttamente connesso alla buona riuscita dell’intero provvedimento».
A proposito del rifinanziamento della Legge Sabatini, principale strumento finanziario utilizzato dalle Piccole e Medie imprese, di ogni settore produttivo, per finanziare l’acquisto di macchinari di produzione, Burzi ha ricordato che negli anni della sua piena operatività ha consentito più di 6.000 operazioni, per un valore complessivo finanziato di circa 1 miliardo di euro, a cui corrisponde un valore complessivo di contributi erogati ammontante a quasi 80 milioni di euro. «Dal 2007 però – ha precisato Burzi - la Giunta regionale ha ritenuto di non procedere più al finanziamento della Legge Sabatini, privando le piccole medie imprese piemontesi di uno strumento fondamentale per sostenere i propri investimenti, largamente apprezzato anche per la flessibilità e semplicità della Legge stessa. La Legge Sabatini è tuttora attiva in molte regioni, a dimostrazione della funzionalità del sistema di agevolazioni previsto. Abbiamo quindi rivolto un accorato appello alla Giunta regionale e all’assessore competente per ripristinare in tempi celeri questo strumento».
Infine, a proposito del «baratto industriale», Burzi ha annunciato: «Credo che la Regione dovrebbe far tesoro di un’esperienza che nel Nordest e in importanti realtà europee sta dando ottimi risultati e assumere un ruolo di informazione istituzionale e garanzia per contribuire alla sua promozione anche in Piemonte».