3 ottobre 2025
Aggiornato 03:00
Il cancelliere tedesco in una conferenza stampa convocata a Berlino annuncia il via libera ai russo canadesi

Angela Merkel vince la sfida con Obama, la Opel va a Magna

Gli americani sconfitti ottengono solo deboli rassicurazioni sul trasferimento di tecnologie ai nuovi padroni Russi

BERLINO - «Sono molto contenta» ha sospirato la cancelliera tedesca appena ha saputo della decisione del consiglio di amministrazione della Opel che apre la strada al gruppo russo-canadese.

Dopo un lungo braccio di ferro, che ha visto per settimane la Casa Bianca fare di tutto per impedire che la casa automobilistica tedesca di proprietà della General Motors finisse in mani ritenute poco rassicuranti per gli interessi economici e strategici degli Stati Uniti, oggi pomeriggio la vicenda si è conclusa con un esito che certo non piacerà a chi, al di là dell’oceano, ritiene che il trasferimento delle tecnologie Opel nel campo di Putin costituisca un pericolo per la bandiera a stelle e strisce.

BARAK OBAMA - Obama ha solo ottenuto che nel contratto di vendita siano specificate precise limitazioni nel trasferimento delle tecnologie Opel ai russi. Ma la condizione è stata subito definita accettabile dal governo tedesco e quindi si può ben immaginare che questi paletti sono stati giudicati dagli acquirenti inefficaci o, nella migliore delle ipotesi inapplicabili. Resta infatti un mistero come, essendo entrati in possesso dell’azienda, sia immaginabile che i russi si tengano lontani dai preziosi segreti della stessa.

TECNOLOGIE ITALIANE - Agli americani non è quindi restata altra soluzione che ingoiare il boccone amaro della Opel. Vano è stato infatti il tentativo, pur di scongiurare l’operazione, Magna di tenersi in casa la Opel. La General Motors avrebbe infatti dovuto rinunciare al finanziamenti stanziati dal governo tedesco per la ristrutturazione. Inoltre, con la chiusura di alcuni stabilimenti situati in Germania, si sarebbe visti catapultare addosso anche i sindacati locali. Un prezzo troppo alto che la Gm, già sull’orlo del fallimento, non si è potuta permettere il alcun modo.
Fra le tecnologie di cui verranno in possesso i russi attraverso la Opel ci sono anche molti gioielli italiani utilizzati o prodotti dalla GM. Come il motore diesel Multijet o il sistema ad iniezione Common Rail interamente opera del’inventiva torinese.

AZIONI AI DIPENDENTI - Sul piano societario la Opel sarà così suddivisa: il 55 per cento andrà alla Magna, il 35 per cento resterà alla Gm e il 10 per cento andrà ai dipendenti.