29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Crisi Aziendali. Marche

Crisi Ittierre Holding: incontro in regione Marche

Per monitorare la situazione e per informare i creditori - fornitori marchigiani sull’andamento dell’amministrazione straordinaria

ANCONA - Si è tenuto questo pomeriggio un incontro operativo organizzato dall'assessorato regionale alle Attività produttive per monitorare la situazione relativa alla Ittierre Holding e per informare i creditori - fornitori marchigiani sull’andamento dell’amministrazione straordinaria dell’azienda. Hanno partecipato l’assessore alle Attività produttive e Lavoro, Fabio Badiali, il dirigente del servizio Industria della Regione, Costa, il dirigente del servizio Lavoro, Montanini, uno dei tre commissari straordinari, avvocato Chimenti, il direttore generale, Suppancig, e il consulente, Arcaro. Presenti anche rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati, delle camere di commercio e delle provincie.

«Credo che con l’impegno di tutti le difficoltà attuali, aumentate dalla crisi internazionale, siano superabili - ha detto Badiali - ringrazio i vertici Ittierre per essere venuti qui ad Ancona per incontrare e informare direttamente i tantissimi imprenditori della regione che hanno lavorato e lavorano con l’importante casa di moda. Domattina saremo di nuovo a Roma per incontrare il direttore generale del Ministero dello Sviluppo economico e relazionare sull’incontro di oggi. A Roma avanzeremo richieste precise, tra cui linee di credito specifiche attivate con Cassa depositi e prestiti o Mediocredito, sospensione temporanea delle imposte per fornitori e faconisti».

La situazione finanziaria di Ittierre non è delle più semplici, ma dall’incontro sono emersi segnali positivi per il futuro di un’azienda che rimane sana da un punto di vista industriale. In particolare Chimenti ha relazionato su rapporti con gli istituti di credito – «hanno creduto nell’azienda e ci hanno dato fiducia» – sulle nuove licenze ottenute relative ad importanti marchi, che consentono di guardare con maggiore serenità al futuro. Il commissario ha anche sottolineato il notevole ruolo che la Regione Marche sta rivestendo, anche presso il Ministero per lo sviluppo economico, nel tutelare le imprese coinvolte nella crisi Ittierre.

Rilevante l’informazione fornita da Chimenti sulla riforma della legge Marzano – sotto la cui disciplina opera dal 12 febbraio la Ittierre - al cui tavolo di lavoro – che partorirà il progetto di riforma entro fine mese - istituito presso il Ministero per lo Sviluppo economico, partecipa egli stesso. Uno delle modifiche proposte a questo tavolo riguarda l’estendibilità all’indotto di alcuni benefici della legge.

Dagli imprenditori marchigiani che lavorano con Ittierre sono venute diverse richieste. Fisco e banche le tematiche ricorrenti. In particolare viene chiesta al Governo una sorta di moratoria fiscale per i fornitori - creditori, fino al superamento della crisi. Grande attenzione poi ai problemi di sconto delle fatture presso gli istituti di credito. Da questo punto di vista, i vertici dell’azienda hanno informato circa il prossimo loro incontro con le banche per affrontare questa tematica.
La Ittierre Holding è una società del settore tessile che ha sede legale in Molise ma con impianti produttivi in tutta Italia e una rete distributiva mondiale che include 36 boutique di proprietà, 303 altre boutique monomarca e più di 6.000 prestigiosi punti vendita indipendenti.

La IT Holding spa è un attore di primo piano nel settore dei 'luxury goods', persegue una strategia multi-brand e multi prodotto, controlla e coordina un gruppo di società che disegnano, producono e distribuiscono prodotti ad alto contenuto di immagine con marchi propri - Gianfranco Ferrè, Malo, Extè - oltre che con marchi in licenza - VJC Versace, Versace Sport, Just Cavalli, C``N``C Costume National e Galliano.
L'indotto è composto da circa 2.000 piccole imprese con 80.000 addetti, (Marche, Friuli VG, Piemonte, Lombardia, E. Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata e Puglia).

Per quanto riguarda l’esposizione debitoria, in particolare verso fornitori e faconisti, si tratta di circa 185 milioni, di cui 40 verso le circa 140 imprese marchigiane che impiegano quasi 3mila dipendenti. Gli imprenditori marchigiani coinvolti nella crisi sono diversi, anche divisi per distretti manifatturieri. Nel Fermano per esempio il problema riguarda le aziende di calzature e componenti, ma sono interessate anche le ditte di pelletteria sparse su tutto il territorio marchigiano e le aziende di abbigliamento di Pesaro e Filottrano.