29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Fuga cervelli verso Cina

Laureati USA cercano lavoro a Pechino

Sempre più americani in cerca di opportunità in Oriente

NEW YORK - La crisi che colpisce gli Stati Uniti e la veloce crescita economica cinese stanno spingendo sempre più laureati americani verso il Paese del dragone, attirati dai bassi costi per avviare un'impresa, o dall'occasione di bruciare le tappe verso una carriera più rapida.

Sono infatti tantissimi i giovani che hanno lasciato l'America per cercare fortuna fra Pechino e Shangai, senza neanche la necessità di imparare le lingue orientali. L'economia cinese, forte di un Pil cresciuto del 7,9 per cento nell'ultimo trimestre rispetto all'anno precedente e di un tasso di disoccupazione nelle aree urbane del 4,3 per cento, è di fatto divenuta molto ospitale con i giovani, con gli imprenditori e con coloro che cercano lavoro.

«E' colpa della Cina se sono ancora qua», ha raccontato al New York Times Jason Misium, 23 anni, un laureato di Harvard. Misium, che era arrivato in Cina per imparare la lingua, ha spiegato di aver aperto con 12 mila dollari uno studio di consulenza per giovani cinesi che vogliono andare a studiare negli Stati Uniti. «Aprire una azienda qua è molto economico».

La nuova tendenza è però di estrema importanza anche per la Cina, che stabilisce un legame forte con il mondo occidentale e fa tesoro delle doti di leadership insegnate nelle celebri università americane. Come spiega Willy Tsao, amministratore di una azienda di Pechino, convinto che ci siano alcune abilità difficili da trovare fra i cinesi. «Credo che per i cinesi sia molto più facile prendere ordini, e questo nasce dal sistema scolastico. E' la cultura dell'ascoltare».

Shangai e Pechino sono le nuove terre promesse dei giovani americani. «Quando sono arrivato in Cina nel 1994», spiega Jack Perkowski, fondatore di Asimco Technologies, «ho assistito alla prima ondata di americani che venivano in Cina. Ora sta giungendo la seconda».