4 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Incredibili, stupefacenti ed inspiegabili le posizioni di Assolatte

Origine obbligatoria in etichetta e dichiarazioni di Federalimentare

La verità è un’altra perché finisce «l’era delle mani libere»

MILANO - «Incredibili, stupefacenti ed inspiegabili le posizioni di Assolatte e Federalimentare che hanno dichiarato il proprio dissenso al decreto sull’origine del latte Uht e dei formaggi in un articolo apparso su «Il Sole 24Ore».

Così replica Nino Andena Presidente di Coldiretti Lombardia alle dichiarazioni dell’associazione degli industriali del settore lattiero-caseario e di Federalimentare secondo le quali con il decreto sull’origine l’Italia di fatto bloccherà l’import di prodotti realizzati in altri Paesi dell’Unione. 

In proposito Andena ha dichiarato che «Suggeriamo ad Assolatte e Federalimentare una rilettura del testo del decreto del ministro. Il decreto dice che è obbligatorio per gli industriali e per la distribuzione vendere il latte indicando se è munto in Lombardia piuttosto che in Polonia. Dice anche che il formaggio si fa con il latte e non con le polveri. Dice che se si usano le cagliate per fare la mozzarella bisogna indicarlo in etichetta con l’aggiunta del paese di provenienza della cagliata».

Andena ha quindi aggiunto che «Così non si penalizza la competitività delle aziende italiane, ma si smette di prendere in giro i consumatori. Decideranno i consumatori se preferire il latte e i formaggi veramente di casa nostra o se acquistare prodotti non italiani, questa volta consapevolmente. Altro che chiusura delle frontiere o limitazione della concorrenza!».

Andena ha infine aggiunto: «Diciamola tutta. Il problema vero è che con questo decreto si chiude l’epoca (per industriali e commercianti) delle mani libere! Fa sorridere l’altro rischio paventato da Federalimentare. Ovvero che la GDO, che oggi già vende con proprio marchio molto latte e formaggi prodotti dall’industria, con l’obbligo dell’origine in etichetta si vedrebbe costretta a rivolgersi a fornitori esteri! Ricordiamo che oggi la GDO si rivolge a industrie italiane che in moltissimi casi usano latte e cagliate straniere (senza dirlo ai consumatori). Domani deciderà liberamente a chi rivolgersi ma dovrà ben sapere che i consumatori decideranno se premiare i prodotti veramente italiani o quelli veramente non italiani. Noi siamo convinti che il rischio è opposto a quello paventato e che ci sarà un aumento della domanda di latte e formaggi veramente made in Italy».

Coldiretti Lombardia rimarca che con la trasparenza si ristabilirà una vera concorrenza, finora impossibile. Lo chiedono gli italiani (precisamente il 98% di essi) che ritengono necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti.

Con il nuovo decreto si accorgeranno in prima persona che ben 3 confezioni di latte Uht su 4 che consumavano erano straniere ma non lo sapevano. Idem per la metà delle mozzarelle!