29 marzo 2024
Aggiornato 01:00
Imprese agricole

ISMEA pubblica “Tendenze”

Le stime per il 2° trimestre 2009. Rischi di peggioramento della redditività delle aziende agricole

ROMA - La brusca flessione dei prezzi alla produzione (-13% su base annua), accompagnata dalla stabilità dei costi per l'acquisto dei mezzi correnti di produzione (-0,8%), rischia di determinare un peggioramento della redditività delle aziende agricole nel secondo trimestre del 2009.

E’ questa una delle dinamiche più rilevanti riportate nel nuovo numero di Tendenze, il trimestrale Ismea di analisi e previsioni dell'agroalimentare, di cui l'Istituto fornisce oltre al rapporto di sintesi, le singole analisi dedicate ai diversi comparti di produzione.

Inoltre – spiega l'Ismea – il valore aggiunto agricolo reale e la produzione agricola totale dovrebbero ridursi ulteriormente, secondo le previsioni, nel secondo trimestre del 2009, pur mostrando una maggiore tenuta rispetto all’andamento generale del resto dell’economia.

La produzione industriale del settore alimentare ha fornito, d’altronde, lievi segnali di ripresa con un incremento nei mesi di aprile-maggio 2009 (+0,3% su base annua), in controtendenza rispetto al resto del settore manifatturiero ancora in affanno (-4,2%). Segnali di ripresa anche per il clima di fiducia degli operatori dell’alimentare e della grande distribuzione moderna, grazie all’incremento delle vendite e delle aspettative di vendita.

Riguardo ai consumi, il secondo trimestre si caratterizzerebbe per una lieve flessione, su base annua, delle quantità acquistate, a fronte dell’incremento dello 0,7% che ha contrassegnato il primo trimestre. A loro volta, i prezzi al consumo, che sono cresciuti nel primo trimestre del 2,7% su base annua, dovrebbero subire un assestamento al ribasso nel secondo trimestre, anche se decisamente più contenuto rispetto a quello sperimentato dai prezzi alla produzione agricola.

Nel primo semestre 2009, gli scambi commerciali sarebbero contrassegnati, in termini tendenziali, da una contrazione piuttosto accentuata dei flussi, più marcata per le esportazioni rispetto alle importazioni, soprattutto in termini di volumi: il saldo commerciale del semestre dovrebbe migliorare in valore ma peggiorare in modo significativo in quantità.

Le previsioni – afferma ancora l'Ismea – sono influenzate dalla contrazione su base annua dei flussi commerciali del primo trimestre: le esportazioni si sono ridotte in valore del 4,3% ed in volume del 6,2%, mentre l’import ha subito una flessione più consistente in valore, pari al 7%, ma ha pagato meno in termini di volume con una contrazione limitata allo 0,7%. L’andamento è negativo anche per l’aggregato dei prodotti del made in Italy, in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente.