6 maggio 2024
Aggiornato 08:00
Rispetto al primo trimestre 2009

In Lombardia rallenta la caduta, export II trim +1,6%

Indagine congiunturale Confidustria: «Non si può dire che è finita»

MILANO - L'economia lombarda rallenta la sua caduta. Lo dicono i dati congiunturali del secondo trimestre diffusi da Confindustria Lombardia che tuttavia, in una nota, precisa: «Non possiamo però dire che la crisi sia finita».

CREDITI ALL'EXPORT - Un dato incoraggiante viene dal recupero degli ordini esteri cresciuti dell'1,6 % rispetto al primo trimestre 2009. Per questo occorre assicurare i crediti all'export, la cui copertura va resa più ampia e idonea a operare efficacemente anche per i mercati più a rischio. Inoltre, spiega la nota, «le politiche regionali per l'internazionalizzazione devono privilegiare iniziative in grado di realizzare un effetto traino sul sistema produttivo. I settori hi-tech e le imprese che hanno saputo riorganizzarsi in un'ottica più time to market stanno realizzando le migliori performance».

FABBISOGNO DI LIQUIDITA' - A destare preoccupazione, tuttavia, è il fabbisogno di liquidità che «resta particolarmente critico, soprattutto per le imprese micro, piccole e medie. In tutte le province della Lombardia registriamo l'aumento delle difficoltà di accesso al credito ed i nostri Confidi stanno facendo uno sforzo formidabile. Uno sforzo che va sostenuto procedendo rapidamente a rafforzare il patrimonio dei Confidi di primo grado». Per Confindustria «occorre stimolare adeguatamente la capitalizzazione delle imprese, per metterle in condizione di essere sempre più forti ed autonome nel rapporto con il sistema bancario».

RIFORMA DELLA PA - Un altro aspetto importante è quello della pubblica amministrazione. «Occorre accelerare il processo di riforma della macchina pubblica - dice la nota - che sembra aver recentemente trovato un nuovo positivo slancio. Dobbiamo in sostanza far sì che all'uscita dalla crisi la nostra economia trovi, nel sistema, una leva strategica in grado di sostenerne adeguatamente la competitività».