28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Decreto anticrisi Governo

Cgil: «Su pensioni interventi sconclusionati e inaccettabili»

Gentile: «Da governo prebende per pochi e penalizzazioni per tanti»

ROMA – «Tre interventi sconclusionati e inaccettabili che produrranno solo penalizzazioni per tanti e premi per pochi». Così il responsabile del dipartimento Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, giudica la politica previdenziale del governo «alla luce - precisa - degli atti che si appresta ad assumere nel decreto anticrisi e che produrranno nuove prebende per pochi e penalizzazioni per tanti».

ETA' PENSIONABILE - Il primo di questi atti, spiega Gentile, «è l’aumento dell’età pensionabile delle lavoratrici del pubblico impiego: un’operazione fatta in nome di un intervento sbagliato di Bruxelles perché sbagliata era la questione sollevata. Basta a questo scopo - aggiunge - leggere gli studi presenti sul sito del Ministero per la pubblica amministrazione, per rendersi conto della strumentalità di una operazione che penalizza le lavoratrici e impedisce ogni forma di occupazione».

ROTTAMAZIONE DELLE ALTE FIGURE PROFESSIONALI - Secondo intervento, continua il dirigente della Cgil, «la ‘rottamazione’ delle alte figure professionali (tutti i laureati) del lavoro pubblico, a partire dai medici ma che non comprende i professori universitari o i primari. In tale modo vengono licenziati coloro i quali raggiungono i 40 anni di anzianità contributiva e che avranno a quel momento un’età di 58/59 anni: un paradosso che si giustifica solo in nome di uno sconsiderato spoils system».

DIRETTORI GENERALI ENTI PREVIDENZIALI - Ultimo atto, osserva, «almeno per il momento, l’ipotesi di mantenere in servizio, ‘in deroga a tutti i limiti di età’, i direttori generali degli enti previdenziali in nome di una continuità. Infatti, a 67 anni si è ancora giovani. Sarà questa la nuova meritocrazia alla quale si ispira il Ministro Brunetta? E a questo proposito - conclude Gentile - perché nel decreto anticrisi si è aumentato il numero dei componenti del Comitato Direttivo del Cnipa, portandoli da 2 a 3 con dispendio di risorse economiche e forse qualche prebenda ad amici non riconoscenti?».