31 luglio 2025
Aggiornato 11:30
Mercoledì alla Camera di Commercio la Giornata dell’economia

Lucca, Guerrieri: «la ripresa sarà lenta e laboriosa»

Nell’Area Vasta deve affermarsi il principio di una equità distributiva delle funzioni territoriali

LUCCA - Le informazioni disponibili sull’andamento dell’economia nei primi mesi del 2009 confermano, anzi, ampliano i già pesanti segnali di caduta di attività registrati nella seconda metà dello scorso anno. Fare attendibili previsioni è difficile per la grande incertezza che ancora domina il quadro globale e le speranze per una effettiva ripresa devono dunque essere rimandate al 2010. E, se realmente si verificherà, ¬sarà comunque una ripresa lenta e laboriosa.

Sarà questo, sostanzialmente, il punto di partenza della relazione che il presidente della Camera di Commercio, Claudio Guerrieri, terrà nel corso dell’annuale Giornata dell’economia, in programma mercoledì 15 luglio, alle ore 11, nella Sala dell’Oro della sede camerale di corte Campana.
Secondo le prime anticipazioni, quello che Guerrieri presenterà al mondo delle istituzioni e dell’economia è un quadro pesantemente negativo, con il comparto manifatturiero che nei primi tre mesi di quest’anno ha fatto segnare -12% per la produzione e -14,3% per il fatturato. Dati che, comunque, se confrontati a livello regionale, sembrano dimostrare che il nostro manifatturiero industriale ha una capacità di tenuta superiore a tutte le altre Province toscane. Infatti la media regionale registra un –19,2 per la produzione ed un –19,4 per il fatturato, mentre province come Pisa, che è simile alla nostra per numero di abitanti e di imprese, segnano valori negativi oltre il 23%, cioè quasi doppi rispetto a quelli della provincia di Lucca. La crisi comunque è evidente: accanto alla buona «performance» del calzaturiero (-0,9 la produzione, + 4,1 il fatturato), il cartario presenta valori negativi ma migliori rispetto alla media provinciale (-2,8 produzione, -12,5 fatturato). In difficoltà il lapideo (con ribassi superiori al 20%) e, per la prima volta, dopo anni di crescita, anche la cantieristica, che risente pesantemente della crisi internazionale e segna dati preoccupanti (-26,6 la produzione, -27,5 il fatturato).

Ma se la difficile situazione che stiamo attraversando è determinata da forze esterne al nostro sistema economico locale, mentre ci auguriamo che le varie istituzioni di livello internazionale e nazionale intervengano in modo efficace e coordinato, dobbiamo anche chiederci cosa possiamo fare a livello locale.
Ed è su questo tema che si concentrerà la parte finale della relazione del presidente Guerrieri, il quale intende puntare l’indice sul gap infrastrutturale che ancora oggi dobbiamo scontare. Il riferimento evidente è la viabilità della Piana lucchese.

«Per quanto riguarda gli assi viari, nonostante gli accordi e un quadro apparentemente favorevole – sottolinea Guerrieri - tutto sembra essersi fermato e, come ha ricordato il presidente Guidi nella sua Relazione all’Assemblea di Assindustria 20 giorni fa, su questi argomenti è inspiegabilmente caduto il silenzio. Un silenzio che anche noi oggi abbiamo il dovere di interrompere, per ribadire con forza che queste opere vanno realizzate.

«Aggiungo che siamo in un’Area Vasta Costiera che vede a Livorno l’Accademia Navale, il Porto, la riconosciuta funzione di centro della logistica toscana; a Pisa l’Università, il CNR, l’aeroporto, un ruolo centrale nel servizio sanitario; la stessa - assai più piccola - Massa accoglie un Polo Fieristico di interesse regionale.
«Noi chiediamo – conclude il presidente della Camera di Commercio - che si affermi il principio di una equità distributiva nell’assegnazione di funzioni di livello sovraprovinciale: un principio che finora, nel caso di Lucca, mi sembra sia stato disatteso.
«Con ciò, riaffermiamo il diritto che le imprese lucchesi hanno di competere liberamente sul mercato con le altre – anche di Province vicine – senza dover scontare «gap» infrastrutturali o di altra natura non a loro imputabili.
«Lavorare per questo obiettivo è un dovere che abbiamo nei confronti dei nostri imprenditori e delle nostre maestranze».