Berlusconi: «99% aziende non licenzia, a rischio autonomi»
«Ma solo 5-600 mila autonomi sono davvero in pericolo»
ROMA - A rischio per via della crisi economica soprattutto i lavoratori autonomi, mentre i dipendenti privati non saranno licenziati. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo al workshop Tesoro-Ocse sul rilancio dell'Aquila dopo il terremoto.
Secondo alcuni dati forniti dal premier «ci sono 14 milioni di lavoratori privati che non hanno avuto una diminuzione dei loro introiti e non hanno paura di perdere il posto». Infatti, sottolinea, «il 99 e qualcosa per cento delle aziende private hanno dichiarato che mai rinuncerà al proprio principale fattore di ricchezza, che è il capitale umano».
RISCHIO PER AUTONOMI - Piuttosto, aggiunge Berlusconi, «a rischio sul mercato restano soltanto i lavoratori autonomi, che però hanno una loro intima forza di ottimismo, di fiducia nel futuro, che chiudono aziende ma le riaprono. E comunque - precisa - il saldo fra le aziende che chiudono e quelle che aprono è ancora oggi positivo».
Secondo i dati del presidente del Consiglio «di questi 5 milioni di persone (gli autonomi, ndr) sono soltanto 5-600 mila in una zona di rischio». Un numero che non può «incidere così profondamente sulla diminuzione della domanda».
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