29 aprile 2024
Aggiornato 03:30
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Sindacati: l'unità può ripartire da fisco e rappresentanza

A festa Cisl rimangono divisioni su Governo e modello contratti

TRENTO - Meno tasse su buste paga e pensioni, più peso alle rappresentanze dei lavoratori nelle aziende. Sono questi i due punti sui quali i sindacati confederali possono ricostruire l'unità persa dopo la rottura sul modello contrattuale. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil non si vedevano da tempo e anche in occasione dell'ultimo incontro, su "Rappresentanza e democrazia sindacale", il confronto non era decollato nonostante le distanze non fossero abissali. Ieri alla Festa della Cisl, pur con accenti diversi, la volontà di ripartire è sembrata più forte.

A chiederlo, come ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, sono gli stessi lavoratori: "Su tanti punti abbiamo opinioni diverse, come il giudizio sull'operato del Governo che il modello contrattuale", ma ci sono anche tante esperienze locali recenti di gestione unitaria della crisi e c'è la volontà comune di rilanciare la domanda interna con un fisco più leggero per i lavoratori e i pensionati. "Bisogna partire da ciò che ci unisce, gestire con intelligenza i punti su cui siamo divisi - ha detto il leader della Cgil - e discutere con saggezza".

Il padrone di casa, Raffaele Bonanni, ha insistito sulla necessità di "aprire una nuova battaglia sulla questione fiscale". Bisogna fare in modo, ha detto, di premiare tutte le aziende che non licenziano e investono. Sì dunque, e non solo dalla Cisl, alla detassazione degli utili reinvestiti e sì al bonus proposto dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a chi evita la cassa integrazione. Resta la distanza da una cultura sindacale, quella della Cgil, che per Bonanni "sa solo chiedere di più".

Il più scettico è sembrato Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, per il quale i lavoratori "vogliono un modello contrattuale che premi il lavoro e non il potere politico dei sindacati". A suo parere oggi "non ci sono le condizioni" per ricucire completamente con la Cgil, "ma si possono trovare solo punti su cui costruire percorsi comuni". Il sindacato italiano, ha ricordato Bonanni, è sempre stato e resta infatti plurale.

Proprio per questo, ha detto nel chiudere la festa, "è sempre tra i più forti nel mondo".