28 agosto 2025
Aggiornato 03:00

Regioni, CGIL: richiesta incontro Berlusconi conferma preoccupazione sanità

«Sottostimato il fabbisogno sanitario per gli anni 2010 e 2011 e cancellato il fondo per la non autosufficienza»

ROMA - La decisione unanime della Conferenza delle Regioni di chiedere un incontro urgente al Presidente del Consiglio, su ‘questioni che segnalano una criticità seria nelle relazioni tra l’Esecutivo e le Regioni’, tra cui quelle relative al nuovo Patto per la Salute e alla non autosufficienza, «conferma la grave preoccupazione, più volte espressa anche da CGIL CISL UIL, per la sottostima del fabbisogno sanitario per gli anni 2010 e 2011 e la cancellazione del fondo per la non autosufficienza».

Lo sostengono in una nota la segretaria confederale della CGIL, Morena Piccinini, e il responsabile delle Politiche per la Salute della CGIL Nazionale, Stefano Cecconi.

Per i due dirigenti sindacali, «è fondamentale adeguare il finanziamento sanitario e per la non autosufficienza, in coerenza con l’attuale Patto della Salute. Altrimenti, con i tagli per oltre sette miliardi previsti dal Governo, si mettono in discussione il diritto alla salute e alle cure dei cittadini. E, proprio di fronte alla crisi, si spreca l’occasione di utilizzare la spesa sanitaria come intervento anticiclico e come investimento strategico per la ripresa dello sviluppo».

Il Servizio Sanitario del nostro Paese, spiegano Piccinini e Cecconi, «ha il compito fondamentale e delicatissimo di garantire ai cittadini il diritto alla salute e alle cure. Dunque, la spesa sanitaria va utilizzata in modo rigoroso e appropriato, soprattutto in alcune regioni afflitte da gravi disavanzi». Ma tutto ciò, rilevano, «non si ottiene con i tagli indiscriminati previsti dal Governo. Bisogna invece sostenere - concludono - con forza i processi di riorganizzazione, di riqualificazione e di integrazione dei servizi socio sanitari, capaci di affrontare le grandi trasformazioni della domanda di salute e di cure, dovute ai cambiamenti epidemiologici (aumento di cronicità e infortuni) e demografici (invecchiamento della popolazione)».