28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
SCUOLA

Sindacati divisi su nuovi licei, Flc-Cgil: Solo tagli

Cisl e Uil: «Giudizio più positivo, ma con riserve»

ROMA - I sindacati confederali della scuola si dividono sulla riforma dei licei del ministro Gelmini approvata oggi, in prima lettura, dal Consiglio dei Ministri: mentre infatti Uil e Cisl sebbene con alcune riserve approvano il provvedimento, la Flc-Cgil critica la riforma giudicandola improntata solo ad una logica di tagli economici.

«La riforma dei licei non ha nulla di epocale ma è ispirata anch`essa da una logica di tagli: non si coglie alcuna logica realmente riformatrice nè l`effettivo miglioramento della qualità formativa», dice infatti Domenico Pantaleo, segretario della Flc-Cgil. «I licei da 6, che dovevano essere, sono effettivamente diventati 12 e forse alla fine saranno ancora di più. Il Ministero, rispetto alle prime bozze circolate, si è accorto che c`era troppo latino e poca scienza e sociologia ed ha dovuto correre ai ripari introducendo due nuovi licei sotto la voce opzioni. I licei artistici dovranno moltiplicarsi coerentemente ai materiali a cui si applica il design. In compenso i licei musicali saranno appena 40, quindi non saranno presenti in tutte le province».

La Flc-Cgil critica poi il fatto che «i bienni mancano di un area comune unitaria», i nuovi orari e «l`idea di far partire insieme prime e seconde, che costringerà gli alunni delle seconde del 2010 a lasciare spezzato un percorso iniziato con il rischio di vuoti o doppioni nella preparazione».

Insomma scelte solo improntate «al risparmio, mortificando nei fatti le tante sperimentazioni positive e il tutto a scapito della preparazione degli studenti: per noi - conclude Pantaleo - occorre un disegno organico e per queste ragioni bisogna apportare modifiche sostanziali all`impianto dei provvedimenti per i licei e per gli istituti tecnici e professionali».

Per il responsabile della Cisl-Scuola Francesco Scrima, invece, «la filiera liceale era quella che richiedeva interventi meno incisivi rispetto ai tecnici e professionali: è stato però fatto un lavoro di chiarezza e, nello stesso tempo, sono state elevate ad ordinamento le diverse sperimentazioni in atto. Le vere novità - prosegue - sono i due licei Musicale-coreutico e delle Scienze umane ed il mantenimento del tecnologico tramite l'opzione. Il riordino che c'è stato in questo senso fa un po' di chiarezza e dà più certezze». Per la Cisl quindi «il giudizio è sufficentemente positivo, fermo restando che non condividiamo il fatto che si parta in prima e seconda: i processi devono essere graduali, bisogna partire dalla prima, altrimenti il buon lavoro fatto rischia di essere disperso».

«La riforma della scuola superiore non è più rinviabile, va fatta e possibilmente licei e tecnici devono seguire la stessa tempistica di approvazione», spiega invece il segretario Uil-Scuola Massimo Di Menna: «È però sbagliato far partire questo cambiamento importante in modo diverso tra la prima e la seconda classe, deve partire dalla prima. Poi occorre approfondimento da subito tutte le ricadute del provvedimento sul personale di ruolo e precario: per loro - continua - bisogna trovare tutele e garanzie, altrimenti ci saranno particolari tensioni. A sostegno del cambiamento, che è importante e ineludibile, occorre un pool di ispettori e dirigenti: serve una grandissima attenzione».