PIL 2008: calo ha colpito di più le regioni del sud e del nord-ovest
Sono alcune delle considerazioni svolte dall'Istat sul PIL 2008
ROMA - L'anno scorso la fase recessiva ha aggredito l'anno scorso sopratutto le regioni del sud mentre a cavarsela con meno danni è stata l'economia del centro. Male sul piano settoriale l'industria. Sono alcune delle considerazioni svolte dall'Istat sul PIL 2008. L'istituto di statistica specifica che il Pil nel 2008 è diminuito dell'1,1% nel Nord-Ovest, dello 0,9% nel Nord-Est, dello 0,8% nel Centro e dell'1,3% nel Mezzogiorno.
«Nel 2008 - ricorda l'Istat - la congiuntura economica italiana ha conosciuto l'inizio della fase recessiva tuttora in corso: il prodotto interno lordo è diminuito dell'1%, le unità di lavoro a tempo pieno dello 0,1% e la produttività del lavoro dello 0,9%». In tutte le ripartizioni geografiche il Pil nel 2008 è risultato in flessione con andamenti però differenti a seconda delle aree geografiche. Al Sud la recessione è stata più marcata rispetto al resto d'Italia.
Nel Nord-Ovest il Pil ha segnato lo scorso anno una caduta dell'1,1%, a fronte di una tenuta delle unità di lavoro, che risultano stabili. A livello settoriale la flessione del Pil è da attribuire alla marcata caduta del comparto industriale, il cui valore aggiunto si contrae in misura rilevante (-3,3%). Per gli altri settori si registrano variazioni contenute ma di segno positivo: +0,1% il terziario, +1,3% quello agricolo. Leggermente meno negativa è la performance del Nord-Est, dove il Pil diminuisce dello 0,9%, le unità di lavoro si incrementano dello 0,3% mentre la produttività risulta in calo dell'1,2%. Il risultato economico della ripartizione è condizionato dall'andamento del settore industriale, il cui valore aggiunto diminuisce del 2,7%; il settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca fornisce un apporto positivo pari al 4,7%, mentre i servizi risultano del tutto stagnanti.
«Il Centro è la ripartizione geografica dove la crisi economica risulta meno marcata», sottolinea ancora l'Istat. In quest'area geografica il Pil diminuisce infatti dello 0,8%, le unità di lavoro aumentano dello 0,1% e la produttività del lavoro si contrae dello 0,9%. Solo nel settore agricolo il valore aggiunto risulta in crescita (+3,2%), mentre nell'industria e nei servizi la dinamica assume segno negativo (-1,6% e -0,4%, rispettivamente).
Sud ancora una volta fanalino di coda. Nel Mezzogiorno infatti il Pil risulta in calo nel 2008 dell'1,3%, le unità di lavoro dello 0,7%; la dinamica è negativa anche per la produttività (-0,5%) ma in misura più contenuta rispetto alle altre ripartizioni. Al risultato negativo del Pil contribuiscono le performance dell'industria (-2,7%) e dei servizi (-0,7%), mentre l'attivita' agricola registra una crescita dell'1,2%.
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