25 aprile 2024
Aggiornato 23:30

2ª Giornata della mediazione: il conflitto si risolve così!

La Camera di commercio di Torino rinnova l’appuntamento annuale con i centri che si occupano di gestione dei conflitti

TORINO - Forte senso di insicurezza, conflittualità tra alunni anche piccoli, nuove famiglie multietniche, contesti sociali fragili, solitudine, difficoltà di convivenza civile, distacco tra il cittadino e la pubblica amministrazione, reati minorili. A queste situazioni quotidiane e in continua evoluzione rispondono i centri che si occupano di mediazione e più in generale di gestione dei conflitti nei vari ambiti: familiare, penale, sociale, culturale, scolastico e commerciale.

Nella 2ª Giornata della mediazione - organizzata dalla Camera di commercio per far conoscere questo strumento di risoluzione alternativa delle liti - si sono riuniti coloro che a Torino e provincia si occupano di gestione dei conflitti:
- enti del pubblico e del privato sociale impegnati nella mediazione tra persone come il Centro mediazione di Torino, Mamre, Me.Dia.Re, il Centro di mediazione familiare Associazione Ghénos, Spazi d'intesa della Casa dei conflitti Gruppo Abele, ProgettarSi
- il Nucleo di prossimità della Polizia Municipale, impegnato nella ricomposizione dei conflitti di convivenza civile
- la Camera di commercio che gestisce la mediazione in ambito commerciale (chiamata conciliazione).
La mediazione si rivolge a chi è coinvolto in un conflitto, promuovendo una soluzione attraverso la cultura del dialogo e del confronto costruttivo, nelle relazioni d‘affari come in quelle interpersonali. È un percorso volontario e consensuale che non preclude in alcun modo la possibilità di gestire il conflitto con altri strumenti. In particolare, la gestione del conflitto e la mediazione danno pari dignità di presenza alle parti coinvolte, riparano i legami e rafforzano la convivenza civile, spesso aiutando a trasformare la rottura in opportunità costruttiva.

Torino città della mediazione
Il territorio torinese ha molta esperienza in materia di gestione di conflitti: funzionano i meccanismi formali e informali d’invio ai centri di mediazione, che lavorano e collaborano tra loro e con le istituzioni in una sorta di rete. Anche in tema di gestione delle liti commerciali, l’esperienza torinese risulta tra le prime in Italia con il Servizio di conciliazione della Camera di commercio di Torino, che propone la risoluzione delle controversie fra imprese e consumatori.
«L’importanza della gestione alternativa dei conflitti ci porta come Camera di commercio a consolidare la collaborazione con le altre realtà che si occupano di mediazione sul territorio. L’obiettivo è quello di sensibilizzare privati, imprese e istituzioni anche attraverso iniziative come il convegno di oggi e il «Tram della mediazione» nel fine settimana – commenta Guido Bolatto Segretario Generale della Camera di commercio di Torino - Inoltre anche la mediazione in campo commerciale, definita conciliazione, è sempre più diffusa a Torino come metodo alternativo alla giustizia tradizionale, per risolvere le liti tra aziende e consumatori. Questo anche grazie alla collaborazione delle associazioni di categoria e degli ordini professionali che ci aiutano nel trasmettere alle imprese la consapevolezza che scegliere la conciliazione è un segno di professionalità, di attenzione alla clientela e di lungimiranza imprenditoriale».
Ma quali sono le prospettive e le criticità per chi si occupa di mediazione sociale? Innanzitutto è necessario che il mediatore sia messo nella condizione di essere una presenza costante e non occasionale, parte di un’èquipe stabile e non legato alla singola esigenza del momento, come per esempio accade al mediatore culturale utilizzato come «traduttore di usi stranieri». Un passo sicuramente è stato fatto con la Legge regionale n. 23/2007 che prevede la mediazione e la gestione dei conflitti tra le azioni volte a realizzare i patti locali per la sicurezza integrata.
Occorrerebbe però definire strategie più strutturate: gli interventi gestiti sul breve periodo rappresentano, infatti, una criticità perché non garantiscono la sostenibilità economica a servizi e progetti che dovrebbero costituire un punto di riferimento stabile e non limitato nel tempo.

Il Protocollo d’intesa tra Camera di commercio e Polizia Municipale e l’esperienza del Nucleo di Prossimità
Considerata l’importanza della mediazione/conciliazione quale strumento per arrivare a un’efficace soluzione delle controversie e per favorire una migliore convivenza civile, la Polizia Municipale e la Camera di commercio di Torino hanno firmato oggi un Protocollo d’intesa. È prevista la realizzazione sia di attività informative congiunte rivolte a cittadini e studenti, in particolare presso le Circoscrizioni e gli istituti scolastici, sia di iniziative di formazione sui temi della comunicazione, della negoziazione e dell’efficace gestione dei conflitti.
Il percorso formativo sarà rivolto agli agenti del Nucleo di Prossimità e ai funzionari del Servizio di conciliazione per approfondire le tecniche utili per gestire nella maniera più efficace i rapporti con i cittadini/utenti e per scambiarsi prassi ed esperienze.
Il Nucleo di Prossimità, creato circa quattro anni fa all’interno del Settore Sicurezza Urbana, nasce dall’esigenza di dare risposte, non necessariamente di contrasto, ad un contesto urbano con problemi differenti e in evoluzione. Partendo dall’analisi di dati statistici che segnalano comunque una diminuzione dei reati, il Nucleo si è distinto in questi anni per aver gestito e risolto centinaia di conflitti, inviando poi ai vari centri di mediazione i casi più complessi.