2 ottobre 2025
Aggiornato 06:30
Carburanti

Cursi convoca petrolieri, per Adoc bene ma non basta

Occorre taglio di 20 centesimi su tasse e prezzo carburanti, a fine anno risparmio di 380 euro

ROMA - E' in programma per domani la convocazione dei petrolieri da parte del senatore Cesare Cursi, Presidente della commissione Industria e Commercio del Senato, in seguito ai forti rialzi del prezzo dei carburanti. Per Adoc una misura importante ma non sufficiente, occorre un taglio complessivo di 20 centesimi su tasse e prezzo del prodotto industriale.

«Bene la convocazione dei petrolieri da parte del senatore Cursi - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - ma non basta. E' in sospeso dal luglio scorso la promessa di una riduzione delle accise e del blocco dell'Iva sui carburanti ma ad oggi nulla è accaduto. La diminuzione del potere d'acquisto, come testimoniato anche dall'Ocse, deriva anche dalle forti speculazioni in atto sui carburanti, che si ripercuotono sui prezzi dei prodotti alimentari, di cui la maggior parte vengono trasportati su gomma. Inoltre sul prezzo finale gravano anche tasse tra le più alte d'Europa. Un intervento che potrebbe risollevare le sorti dei consumatori sarebbe il taglio di 10 centesimi sia delle tasse che del prezzo del prodotto industriale ad opera dei petrolieri, per complessivi 20 centesimi. In questo modo il risparmio alla fine dell'anno per il singolo automobilista sarebbe di 180 euro l'anno solo per i carburanti. Considerando l'incidenza del taglio sugli alimentari, potrebbe esserci un'ulteriore riduzione del 18% sul prezzo di questi ultimi, per un risparmio a fine 2009 di altri 200 euro circa.»

Per l'Adoc, tagliare le vecchie accise comporterebbe un risparmio diretto di 360 euro l'anno per i consumatori possidenti un'auto a benzina.

«Sul prezzo finale dei carburanti gravano anche, per oltre il 50%, le tasse, accise e Iva - continua Pileri - molte delle accise furono introdotte in seguito ad eventi eccezionali e temporanei, come la guerra di Abissinia del 1935. Nonostante il cessare della situazione straordinaria, le tasse non sono state abolite. Con il risultato che oggi siamo costretti a pagare un balzello di 0,30 euro, Iva compresa, per situazioni che hanno avuto la loro fine anche 70 anni fa. Con un taglio delle accise chi possiede un'auto a benzina spenderebbe in media 360 euro in meno su base annua, mentre con un'auto a gasolio si risparmierebbero 180 euro l'anno.»

Accise introdotte in Italia
* 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
* 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
* 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
* 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
* 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
* 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
* 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
* 205 lire per la missione in Libano del 1983;
* 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
* 0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004.
* Totale accise = 0,25 euro (+ Iva su accise di 0,05 euro = 0,30 euro)