29 marzo 2024
Aggiornato 10:00

Fiat, Fim-Cisl: Tedeschi confermano Pomigliano e Termini a rischio

«Inaccettabile avere informazioni da altri»

ROMA - Quello tra le organizzazioni dei metalmeccanici di Italia e Germania, che si è svolto a Francoforte, è stato il primo incontro «importante», fatto in «tempi rapidi» per dare un «segnale forte» e avviare «un'azione sindacale comune» a tutela dei posti di lavoro di Fiat e Opel.

Lo ha sottolineato il segretario nazionale della Fim-Cisl, Bruno Vitali, secondo cui è «inaccettabile» che i sindacati italiani abbiano avuto informazioni sui piani del Lingotto dai colleghi tedeschi. Un piano che, per quanto riguarda l'Italia, prevede la chiusura o ridimensionamento di due siti: Pomigliano d'Arco e Termini Imerese.

Raggiunto telefonicamente al termine della riunione a Francoforte, Vitali si è detto «preoccupatissimo» per il futuro degli stabilimenti Fiat in Italia. Dal sindacato tedesco sono infatti state confermate le indiscrezioni degli ultimi giorni relative a «chiusura e ridimensionamento di impianti».

L'esponente della Fim ha spiegato che, secondo quanto risulta ai tedeschi, il piano di acquisizione di Opel «il ridimensionamento nel tempo di Pomigliano d'Arco e la chiusura di Termini Imerese». Vitali ha aggiunto che l'idea è di portare avanti con i colleghi tedeschi il negoziato con le controparti aziendali. «Seguiranno altri incontri», ha concluso.