28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
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FIAT: Governatori tedeschi scettici dopo incontri con Marchionne

A.d. Lingotto soddisfatto, ma precisa: «c'è ancora molto da fare»

BERLINO - Anche dopo la seconda visita in Germania di Sergio Marchionne in meno di sette giorni i politici e i sindacati tedeschi restano scettici su un possibile ingresso di Fiat nel capitale azionario di Opel. Ad esprimere i maggiori dubbi è stato il governatore della Renania-Palatinato, Kurt Beck, che ha incontrato Marchionne a Magonza subito dopo un faccia a faccia tra l'ad del Lingotto e il governatore dell'Assia Roland Koch svoltosi in mattinata a Francoforte.

«I punti interrogativi sul progetto» di Fiat per Opel «sono diventati ancora più grandi dopo il nostro colloquio», ha commentato Beck. A suscitare le maggiori preoccupazioni, ha spiegato, è il fatto che il piano del Lingotto non prevede nessuna produzione di motori in Germania e punta a concentrare piuttosto la costruzione dei motori in un solo sito. Un dettaglio, ha aggiunto Beck, che mette di fatto a rischio lo stabilimento Opel di Kaiserslautern (in Renania-Palatinato), specializzato proprio nella produzione di motori. E' necessario invece mantenere tutti i quattro gli stabilimenti Opel in Germania, ha ribadito.

Il progetto presentato da Marchionne è chiaro, ha sintetizzato l'ex leader nazionale della Spd, ma «dopo il nostro colloquio abbiamo ancora più dubbi di prima che corrisponda anche agli interessi tedeschi».

Toni meno rigidi, invece, quelli scelti da Roland Koch, governatore dell'Assia (il Land in cui si trova il quartier generale di Opel). Koch ha salutato con favore l'interesse di Fiat per l'acquisizione di Opel. Subito dopo ha comunque messo in chiaro tre criteri per la scelta del futuro partner di Opel. «Decisivi - ha spiegato al termine del suo incontro con Marchionne - saranno la solidità futura dell'azienda, il mantenimento di quanti più posti di lavoro possibili e il minor aggravio possibile sulle casse pubbliche».

Koch ha poi invitato Fiat a depositare un'offerta per Opel, ma ha anche criticato il fatto che finora l'azienda torinese non ha preso visione dei dati relativi alla situazione di Opel, depositati dalla società presso Commerzbank. Il Lingotto si è basato fino a questo momento soltanto sulle informazioni provenienti dagli Usa (dove ha sede General Motors, attuale proprietaria di Opel) e «ciò deve cambiare, altrimenti non possiamo valutare, comparandole tra di loro, le richieste di accesso alle garanzie pubbliche», ha detto Koch. Il governatore ha poi ribadito che una decisione di massima sul futuro di Opel dovrebbe essere presa entro maggio.

Dal canto suo Marchionne si è detto piuttosto soddisfatto dell'andamento dei colloqui avuti in Germania. Comunque, ha precisato al termine dell'incontro con Beck, «c'è ancora molto da fare». L'ad del Lingotto ha poi precisato di non riconoscere in nessuno dei piani su Opel circolati sulla stampa il progetto di Fiat.

Oggi il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung scriveva che in base al piano del Lingotto dovrebbero essere chiusi vari stabilimenti in Europa, tra cui quelli di S. Giorgio Canavese e Termini Imerese; forti tagli sarebbero invece previsti a Pomigliano.

Intanto, secondo quanto scrive la Rheinische Post, il fornitore austro-canadese Magna vuole trasformare Opel in una casa automobilistica leader nel mondo, con una produzione annua massima di cinque milioni di veicoli. Magna intende rilevare una quota del 19,9% della nuova Opel; al costruttore automobilistico russo Gaz e alla banca russa Sberbank dovrebbe andare il 30,1%, mentre a General Motors (attuale casa-madre di Opel) dovrebbe restare una partecipazione fino al 40%. I concessionari di Opel dovrebbero rilevare il resto.

Ai vertici della nuova società dovrebbero restare gli stessi manager della divisione europea di Gm, tra cui anche il presidente di Gm Europe, Carl-Peter Forster. Magna, rivela la Rheinische Post, intende conservare completamente i quattro stabilimenti di Opel in Germania e mantenere il quartier generale a Ruesselsheim (in Assia). Il piano, denominato «Beam», dovrebbe essere presentato al governo tedesco il 20 maggio.