12 ottobre 2025
Aggiornato 10:30

La longevità delle imprese in provincia di Lodi

Uno studio della Camera di Commercio di Lodi

LODI - I dati trimestrali e annuali forniti da Movimprese, la banca dati di Infocamere che puntualmente fornisce informazioni legate alla dinamica imprenditoriale di tutto il territorio, mettono in luce oramai da parecchi anni che in provincia di Lodi vi è un elevato turn over di imprese che si iscrivono al Registro camerale e che cessano la propria attività. Le elaborazioni condotte sui dati di stock (le imprese attive) e sui dati di flusso (iscrizioni e cessazioni) ci consentono di affermare che Lodi si colloca tra le province più vivaci della Lombardia. I valori elevati delle variazioni tendenziali delle imprese attive e dei tassi di crescita dimostrano come in provincia ci sia un elevato spirito di intraprendenza. Queste statistiche però non dicono nulla riguardo al numero di anni di vita delle imprese, per quanto tempo un’azienda riesce a rimanere sul mercato. Per sopperire a tale carenza l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Lodi ha condotto una ricostruzione statistica intesa a fornire questo tipo di informazione.

Dal 2000 al 2007 il numero delle imprese cessate in provincia di Lodi è aumentato del 7,6%. Negli 8 anni considerati mediamente sono cessate 1.030 imprese con un andamento altalenante che ha visto picchi più elevati nel 2006 (1.091 unità) e più bassi nel 2001 (974). Per tutte le annualità considerate il maggior numero di cessazioni si concentra nella modalità «da 1 a 5 anni» (la media negli otto anni è del 41,39%), seguita dalla modalità «da 6 a 10 anni» (con media 18,87%). Nel corso del primo anno si concentra il 7,8% delle cessazioni, mentre solo lo 0,35% delle stesse si riversa nella classe «da 51 a 100 anni».

L’osservazione delle incidenze percentuali mette in rilievo che dal 2000 al 2003 si ha un numero abbastanza elevato di cessazioni anche nella classe «da 11 a 15 anni» (oltre il 10%) che sembra ridursi in corrispondenza delle annualità dal 2003 al 2006, per poi ritornare su livelli più elevati (10,16%) nel 2007. In quest’ultimo anno si nota inoltre il valore più alto (462 unità cessate) in corrispondenza della serie storica riferita alla classe «da 1 a 5 anni».

In generale il dato di Lodi risulta in linea con quello della Lombardia, anche se sono evidenti alcune differenziazioni. Innanzitutto il numero di cessazioni lombarde della serie storica presa in considerazione è rimasto nell’ordine delle 50-55 mila unità fino al 2006, dopodichè si assiste ad una vera e propria esplosione: le cessazioni diventano 139 mila (probabilmente per effetto delle cessazioni d’ufficio imposte dal D.P.R. 23 luglio 2004, n. 247, effetto che non si è ancora avvertito nella nostra provincia). In secondo luogo anche in regione si osserva una maggior concentrazione di cessazioni nella classe «da 1 a 5 anni» e nella successiva «da 6 a 10», va però detto che l’incidenza percentuale in corrispondenza della prima classe citata è ridotta al 37,34% (rispetto al 41,39% di Lodi), vi è una quasi uguaglianza tra la concentrazione della classe da 6 a 10» (18,85% Lombardia e 18,87% Lodi), mentre le tre fasce successive «da 11 a 15», da «16 a 20» e «da 21 a 30» nel complesso rappresentano il 29,52% delle cessazioni lombarde, contro il 25,42% di quelle lodigiane. La Lombardia quindi presenta frequenze più elevate nelle classi che delineano una maggiore «anzianità» che stanno a significare una maggiore longevità delle imprese della regione rispetto a quelle lodigiane.