29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
MODA

Cina: i produttori si risvegliano al richiamo dei talenti nazionali

Il Fashion Report di WGSN vede un passaggio dal ‘Made in Cina’ al ‘Created in Cina’ e nomina i 10 migliori stilisti cinesi da tenere d'occhio

WGSN, il leader mondiale di ricerca online, analisi delle tendenze e notizie per l'industria della moda e dello stile, ha pubblicato oggi un esauriente Report Globale sulla Moda in Cina (Greater China's Fashion Report) che comprende anche Taiwan e Macao. Il report presenta un'inestimabile panoramica sulle risorse, la cultura degli stilisti, il commercio e le questioni politiche della Cina, sottolineando come essa si sia trasformata da un paese di esportazione a una nazione ricca di design, che da' la priorità al commercio locale e al talento.

Il ‘Made in Cina’ viene sostituito sempre di più dal ‘Created in Cina’. Sandra Halliday, caporedattore generale di WGSN per le risorse business e analisi presso WGSN, dichiara: «L'immagine della Cina come maggior paese produttore del mondo ha dato poca visibilità ai suoi stilisti a livello internazionale. Ma ora ci aspettiamo che le cose cambino, sperando che la creatività della Cina diventi grande protagonista nei prossimi anni, rafforzando l'immagine del paese come consumatore leader nel mondo con marchi nazionali.»

Mentre gli stilisti locali, cosi come quelli di ogni parte del mondo, sono preoccupati per l'andamento dell'economia, i cinesi si preoccupano anche di costruire e mantenere l'immagine del loro marchio, riconoscendo che si tratta di un settore in cui mancano di esperienza. Per i nuovi stilisti indipendenti immersi in un ambiente altamente competitivo, è molto difficile trovare finanziamenti per l'avvio dell' attività; è più probabile che vengano finanziati da privati o da case produttrici per creare piccole collezioni. I clienti nazionali cinesi sono sempre più interessati agli stilisti indipendenti considerando la loro crescente raffinatezza nel campo della moda.

I produttori hanno intuito questa tendenza e si rivolgono sempre di più al commercio nazionale per un'espansione futura. Halliday commenta: «I produttori creano marchi di abbigliamento indipendenti per metterli in vendita sul mercato cinese oppure acquistano i diritti di marchi internazionali per sviluppare le proprie capacità nel settore. Oltretutto il governo cinese, che tradizionalmente ha sempre sostenuto l'industria tessile, incoraggia queste aziende a mantenere la loro quota nel mercato internazionale, pur continuando ad esplorare l'enorme mercato nazionale, dal momento che la Cina teme da sempre che il suo settore tessile faccia troppo affidamento sull'esportazione.»

Il team di analisti WGSN di Hong Kong, guidato da Angelia Teo (responsabile dei contenuti per l’Asia) ha compilato la propria lista personale dei 10 migliori stilisti cinesi da tenere «sotto controllo»:
• Ma Ke: Creatrice di Exception, Ma Ke ha creato il marchio Wuyong presentato a Parigi. E' ampiamente riconosciuta come una delle più importanti stiliste cinesi del momento. Exception è in vendita presso 60 negozi in 30 città della Cina e attira un assortimento di clienti che comprende artisti, intellettuali, imprenditori, giovani alla moda ed eleganti signore. E' una filosofa purista in cerca di realizzazione spirituale ed artistica attraverso i suoi capi d'abbigliamento.
• Liang Zi: Liang Zi, creatrice di Tangy, dopo la formazione professionale conseguita a New York e Parigi, è ritornata in Cina per creare il suo marchio. Utilizza tessuti tradizionali come cotone e seta, mescolandoli a ispirazioni derivate dall'arte e dalla moda occidentale, creando così un marchio largamente distribuito e di profilo internazionale.
• Guo Pei: Lavora nel settore moda dell' haute couture ed è in questo business dagli anni '80. E' stata prima stilista per l'azienda di abbigliamento Tianma (Heavenly Horse), uno dei marchi di abbigliamento da donna più famosi nella Cina degli anni '90. Ha lanciato la sua compagnia, Rose Studio, nel 1996 ed è presenza fissa al China Fashion Week dagli anni '90, rifiutando una volta un invito alla Fashion Week di Milano per partecipare a quella del suo paese.
• He Yan: Dopo aver lavorato a Shanghai per grandi aziende di moda, He Yan è diventata indipendente nel 2003. Nel 2007 ha aperto il suo primo negozio e lanciato la sua quarta collezione, Spring Republic, ispirata dagli elaborati e fantasiosi costumi dell'Opera di Beijing.
• Li Xiao-yan: Li Xiaoyan, di Fang Fang, è stata nominata stilista dell'anno per la moda femminile all'ultima Fashion Week in Cina ed è considerata una delle migliori artiste emergenti.
• Liu Xing: Liu Xing, di Miidii, da' un tocco quasi giapponese, per lo stile d'avanguardia con cui assembla, piega, tinge e mescola, sfidando gli schemi tradizionali dell'abbigliamento femminile.
• Qi Gang: Qi Gang di SEC, si è fatta notare col marchio Botao ed è stata nominata Stilista dell'Anno all'ultima Fashion Week in Cina. Le sue collezioni sono state paragonate alle creazioni di John Galliano.
• Lu Kun: Stilista di Shanghai, la carriera di Lu Kun ha preso il volo dopo la nomina di Miglior Giovane Stilista alla Shanghai Fashion Federation nel 2004. Lu è una stilista autodidatta. La sua «missione estetica» è quella di costruire un ponte tra l'inebriante era del Jazz della Shanghai degli anni '30 e le esigenze della moda di oggi. Lu Kun ha già riscosso successi in Europa e negli Stati Uniti e le sue creazioni sono state indossate da star come Paris Hilton.