29 marzo 2024
Aggiornato 12:30

Accordo Fiat-Chrysler a un passo, oggi parola al governo Usa

Obama annuncierà il il ricorso al Chapter 11, poi la firma

Fiato sospeso e grande attesa a Torino. Mancano ormai soltanto poche ore: scade oggi il tempo concesso a Chrysler dal governo Usa per trovare un accordo con Fiat e presentare un piano di ristrutturazione convincente per il futuro, ottenendo così altri 6 miliardi di dollari in prestiti governativi oltre ai 4 già ricevuti da inizio anno.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama annuncerà stamattina che Chrysler farà ricorso al Chapter 11 e che comunque l'alleanza con Fiat ci sarà. In ogni caso le fonti hanno affermato che, se ci sarà un fallimento pilotato, questo potrà arrivare già nella giornata di oggi.

In queste settimane di intense e febbrili trattative su più fronti e tra più interlocutori, che hanno impegnato la task force del Tesoro Usa e hanno visto l'amministratore delegato del Lingotto fare la spola di qua e di là dall'oceano tra Torino, Washington e Detroit, i nodi più grossi sono stati sciolti e la strada per la firma sembra ormai in gran parte spianata. Da ultimo - come ha confermato ieri l'amministratore delegato di Chrysler Bob Nardelli - l'intesa raggiunta ieri con i quattro maggiori istituti creditori (JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citigroup, cui fa capo circa il 70% del debito) per un taglio delle loro pretese da 6,9 a 2 miliardi di dollari .

Manca ancora il via libera dei 46 creditori 'minori' di Chrysler, cui fa capo circa il 30% del debito. Ma, come fanno notare da Torino, c'è ancora tutta la giornata di oggi di tempo utile. E, se tutto fila liscio, l'annuncio potrebbe essere dato nel tardo pomeriggio della East Coast e nella tarda serata italiana dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il presidente ha avvisato già ieri pomeriggio, tuttavia che non è chiaro se Chrysler riuscirà a rispettare la scadenza di oggi stabilita dall'amministrazione. Obama, che ha parlato al municipio appena fuori St. Louis, nello stato del Missouri, ha lanciato un appello agli obbligazionisti di Chrysler, chiedendo loro di «fare sacrifici» al fine di evitare alla terza casa automobilistica Usa il ricorso al Chapter 11, dunque l'amministrazione controllata, ricordando che i sindacati hanno già fatto «enormi sacrifici per permettere all'azienda di andare avanti», e dunque ora è il turno dei creditori.

Nardelli, in una lettera ai dipendenti diffusa da Ap, si è mostrato ottimista sull'intesa con Fiat alla luce di questi tre elementi: l'accordo raggiunto con i maggiori creditori della società, l'intesa con i sindacati già approvata dai leader delle organizzazioni dei lavoratori, e le azioni compiute sulla struttura dei costi di Chrysler, che nel primo trimestre del 2009 risultano già significativamente inferiori sia a quelli del trimestre precedente sia a quelli dello stesso periodo 2008. Fiduciosa anche la Borsa, dove il titolo Fiat ha chiuso ieri in progresso del 2,04% a 7,99 euro. Secondo le indiscrezioni fin qui emerse, lo schema dell'intesa vedrebbe il sindacato Uaw primo azionista di Chrysler al 55%, Fiat che potrebbe salire fino al 35% e il governo Usa al 10%.