28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Danni per centinaia di milioni di euro

Maltempo, CIA: in ginocchio l’agricoltura piemontese

Ma la situazione è pesante in tutta Italia. Coltivazioni e aziende devastate dalle acque

Ammontano a centinaia di milioni di euro i danni all’agricoltura causati dall’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia negli ultimi giorni. Una situazione molto grave si registra in Piemonte, soprattutto nella provincia di Alessandria, dove le piogge torrenziali e l’esondazioni di fiumi, in particolare il Po, il Tanaro e il Bormida, e di torrenti ha devastato campi seminati a mais e a grano tenero, coltivazioni orticole, pomodori da industria e foraggere.

I terreni coperti dall’acqua avranno certamente pesanti ripercussioni sulle produzioni. Evacuati anche numerosi allevamenti bovini con perdite di capi. Molte le aziende agricole che hanno subito gli effetti devastanti della furia delle avversità atmosferiche. E’ questo il primo bilancio effettuato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale necessario accelerare tutte le procedure previste dallo stato di emergenza e per le calamità naturali già richiesto dalla regione piemontese.

Davanti a questi nuovi danni determinati dal maltempo, la Cia sollecita un proto e adeguato finanziamento del Fondo nazionale di solidarietà per le calamità naturali. Una misura indispensabile per dare agli agricoltori di assicurarsi contro le conseguenze provocate dalle avversità atmosferiche. Il governo deve capire che tale Fondo è uno strumento indispensabile e, quindi, va trovata al più presto una valida soluzione.

La violenza delle piogge ha causato smottamenti e allagamenti in molte zone del Nord Italia. Ma anche al Centro-Sud la situazione -avverte la Cia- è pesante per l’agricoltura. Si teme per l’ondata di piena del Po che rischia di allagare campi coltivati nella Pianura Padana, in particolare cereali e ortofrutta.

I danni, tuttavia, per il settore agricolo si cominciano già contare e sono rilevanti. In Piemonte, dai prime verifiche, risultano moltissimi gli ettari di terreno coltivati a mais e grano tenero completamente invasi dalle acque. Sono produzioni che rischiano di andare perdute. E proprio la continua pioggia rende impossibili le semine di mais (oltre il 40 per cento dei terreni non è stato ancora seminato). Stesso discorso per frutteti e vigneti, che hanno subito conseguenze dagli smottamenti e dalla frane. Mentre risultano inagibili i pascoli di montagna e le strutture per gli alpeggi.

Nel resto d’Italia, il maltempo, oltre per i cereali, ha avuto effetti dirompenti -segnala la Cia- soprattutto nel settore ortofrutticolo. Per molti frutteti (susini, ciliegi, peschi, albicocchi) il raccolto rischia di andare distrutto a causa della violenta pioggia e per la grandine che si abbattuta in diverse zone. Non è andata meglio per gli ortaggi che in questo periodo cominciano ad essere abbondanti nei campi a cielo aperto. Conseguenze pesanti si registrano per le colture di melanzane, pomodori, zucchine, cavolfiori, spinaci, insalate. Tante, infine, le imprese agricole invase dalle acque con danni alle stalle, alle serre, alle attrezzature e ai macchinari aziendali.