28 agosto 2025
Aggiornato 02:30
Una indagine della Camera di Commercio di Lodi e Prometeia

I risultati sul clima di fiducia delle imprese e delle famiglie lodigiane

Presentati al tavolo per la gestione della crisi

LODI - L’indagine condotta da Prometeia per conto della Camera di Commercio di Lodi nel corso delle prime due settimane di marzo 2009, fotografa una situazione di sfiducia tra gli operatori del mondo imprenditoriale, mentre si evidenzia un miglioramento dell’indice delle famiglie. Gli esiti dell’indagine sono stati presentati dal Presidente della Camera di Commercio Luigi Perotti, nel corso del Tavolo per la gestione della crisi economico-occupazionale sul territorio lodigiano, tenutosi giovedì 16 aprile 2009 alle ore 10 presso la sede camerale.

Il Tavolo oltre all’esame dei risultati  dell’indagine Prometeia ha verificato i dati quantitativi territoriali e lo stato dello sviluppo degli interventi in atto.

Ai lavori hanno preso parte oltre al Presidente della Camera di Commercio Perotti, il Segretario Generale della stessa, Federica Pasinetti e il Dirigente dell’Area Promozione dell’Economia Locale, Maria Paola Esposito; Francesco Rindone, Vice Segretario Generale della Provincia di Lodi Maurizio Galli, Segretario Associazione Industriali del Lodigiano; Vittorio Boselli, Segretario Generale Confartigianato-Imprese provincia di Lodi;  Mauro Sangalli, Segretario Unione Artigiani Lodi e Provincia; Bruno Milani, Segretario Generale Unione del Commercio e del Turismo e dei Servizi della Provincia di Lodi; Isacco Galuzzi, Segretario Associazione Commercianti del Basso Lodigiano; Luigi Curti, Segretario di Zona di Lodi Confagricoltura Milano e Lodi; Mario Uccellini, Segretario provinciale Cisl; Domenico Campagnoli, Segretario provinciale CGIL; Matteo Marconi, Responsabile Retail Banca Popolare di Lodi; Luca Montani, Responsabile Arca Crediti Banca di Credito Cooperativo Laudense;  Roberto Stracchi, Vice Direttore della Filiale di Lodi Bcc Centropadana;.

L’iniziativa di condurre una indagine tra gli operatori economici e tra le famiglie dando incarico all’istituto Prometeia era stata presa dalla Camera di Lodi subito al manifestarsi della «crisi», a seguito dello shock causato dal brusco aumento dell’incertezza e dalla dimensione internazionale, con l’obiettivo di tenere monitorati gli effetti di contagio sui settori più esposti dell’economia locale  e delle famiglie.

I risultati di questa seconda indagine sono raccolti nel Report camerale «Il clima di fiducia delle imprese e delle famiglie della provincia di Lodi». Ad esso faranno seguito altri aggiornamenti a fine giugno 2009.

Si fornisce, di seguito, la sintesi della rilevazione di marzo:

«» L’indicatore del clima di fiducia delle imprese della provincia di Lodi sintetizza le

percezioni e le attese degli imprenditori sull’andamento dell’attività economica, il livello delle scorte di magazzino, la produzione, il fatturato, etc. L’indice del clima delle famiglie, invece, sintetizza le attese sulla situazione economico-finanziaria, l’andamento dell’economia, i risparmi e il livello della disoccupazione in Italia.

Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere lodigiane sceso a 84.7 da 93.1 di dicembre 2008 è influenzato negativamente dalla percezione di bassi ordini in portafoglio e da una conseguente minore attività produttiva attesa per i prossimi mesi. La situazione è ancora più critica se si osserva la fiducia complessiva delle imprese manifatturiere italiane e dell’area Euro a 16 paesi (indici pari rispettivamente a 67.0 e 64.7). L’indicatore sul grado di utilizzo degli impianti sembra rilevare la maggiore criticità nella provincia piuttosto che tra le aree  benchmark. Questo dato è coerente con il fatto che quasi il 50% delle imprese rileva una domanda insufficiente e una dominante quota di imprese (91.7%) dichiara di non aver pianificato investimenti per i prossimi mesi. Questo risultato è sintomo di un aumento del livello di incertezza e prolunga le attese di una ripresa in tempi brevi della crescita economica. Gli investimenti, in particolare quelli in macchinari ed attrezzature sono riconosciuti come un importante driver per sostenere il segno positivo del prodotto interno lordo. Gli imprenditori evidenziano nel 34.4% dei casi che sono i bassi livelli di domanda e di produzione, come pure l’incertezza economica per il 19.3% delle imprese, a portare gli imprenditori a razionalizzare la spesa per investimenti. Un limitato 8% dei casi, ritiene necessario effettuare almeno qualche investimento a causa dell’obsolescenza delle attrezzature e macchinari  in uso.

Per le imprese del settore delle costruzioni, particolarmente penalizzate dalla diminuzione delle vendite immobiliari, il clima di fiducia sia in Italia che nell’area Euro, rimane negativo  ma mostra dei segnali di ripresa (indice pari a 72.5 e 69.8, rispettivamente). Nonostante nella provincia di Lodi l’indice mostri una flessione rispetto a Dicembre 2008 (da 93.3 a 83.7), la situazione sembra migliore rispetto alle aree di benchmark. I bassi ordini in portafolio sono  il fattore che penalizza la fiducia degli imprenditori di questo comparto. La nota positiva che si può evidenziare è la chiara percezione di un rallentamento della corsa dei prezzi delle materie prime utilizzate. Nonostante questi elementi di incertezza, rispetto ad altri settori, vi è

una quota maggiore di imprese che intende pianificare almeno alcuni investimenti nel corso dei prossimi mesi (22% dei casi). Investimenti che nella maggior parte dei casi sono legati ad  attese di un ritorno della domanda e alla disponibilità finanziaria. Come evidenziato nel corso della precedente rilevazione, la domanda insufficiente (39% dei casi) e i vincoli finanziari (28.7% dei casi) rimangono tra i fattori di maggiore criticità che limitano l’attività delle imprese.

Le imprese del commercio lodigiano mostrano un livello di sfiducia in linea con la media Italia e area Euro a 16 Paesi e che non si discosta molto dai livelli di dicembre 2008. Per le imprese della provincia appaiono particolarmente critiche le percezioni sull’andamento degli affari nel corso degli ultimi mesi (indice pari a 56.9; 70.9 per l’Italia e 79.1 per i paesi dell’area Euro. Le imprese esprimono come fattori di criticità la domanda insufficiente nel 57% dei casi e la presenza di vincoli finanziari (34%). Le intenzioni di investimento per i prossimi mesi sono limitate al 7.5% delle imprese. Negli altri casi, il 92.5% non ha pianificato investimenti e il 34.2% non ritiene necessario effettuare spese importanti per l’impresa.

La fiducia delle imprese del settore dei servizi mostra un leggero arretramento dei livelli dell’indicatore rispetto alla rilevazione di dicembre 2008. L’indice passa infatti da 110.3 a 92.1. Si tratta comunque di una situazione migliore rispetto al totale delle imprese italiane (indice pari a 72.7) e dell’area Euro (indice pari a 75.7).

A penalizzare maggiormente il sentiment delle imprese del settore nel lodigiano è stato l’andamento del business nel corso degli ultimi mesi risentendo, rispetto al passato, del generale rallentamento che ha coinvolto trasversalmente tutti i settori. Può essere questa, infatti, una delle cause che ha portato gli imprenditori ad accusare attese pessimistiche sulla crescita dell’economia generale. Domanda insufficiente e vincoli finanziari sono rilevati come i maggiori elementi di criticità. Nonostante questo, rispetto ad altri settori, non sembra ci siano segnali di importante diminuzione del livello degli addetti. Cresce rispetto a tre mesi  a la quota di imprese che non hanno intenzione di pianificare investimenti (dal 79.4% all’85.4% dei casi). Tra i motivi il 27.7% non ritiene necessario investire, mentre poco più del 30% attribuisce la scelta ai fattori economici e ai ridotti livelli di domanda.

Le imprese dell’agricoltura invece, registrano il maggior pessimismo (indice pari a 51.2). Rispetto agli altri settori, in questo caso non si dispone della rilevazione di dicembre 2008, o di dati di benchmark a totale Italia e area Euro a 16 paesi. Gli imprenditori sono nettamente pessimisti sia sulla propria situazione economico-finanziaria che sull’andamento passato e atteso del giro d’affari. Manifestano, inoltre, una particolare sfiducia sulla possibile ripresa economica e solo una limitata quota di imprese (il 12.7%) ha pianificato investimenti per i prossimi mesi con l’obiettivo principale di acquistare nuove attrezzature in sostituzione di quelle ormai obsolete. Tra i fattori di criticità la domanda insufficiente non sembra essere così rilevante come in altri settori, mentre incidono maggiormente altri fattori, probabilmente legati a politiche di prezzo, quote latte, ed altri elementi legati alla produzione agricola ed allevamento.

Le famiglie di Lodi sembrano riacquistare un po’ di fiducia rispetto a dicembre 2008, nonostante il livello dell’indice sia ancora particolarmente basso (pari a 71.8). Si tratta comunque, di un valore leggermente superiore alla media Italia (67.9) e area Euro (66.7). A preoccupare in modo determinante sembra essere il livello atteso della disoccupazione,

fattore che induce incertezza e limita le famiglie nella spesa e negli acquisti importanti. Le famiglie percepiscono, comunque, un rallentamento della corsa dei prezzi al consumo e questo dovrebbe avere un impatto positivo sugli acquisti. Si riduce la quota di famiglie (dal 25% al 14.4%) che percepisce delle difficoltà nelle spese per la casa e il mutuo, come pure per l’acquisto di generi alimentari (dal 15.8% al 9.2%).

Nel complesso non si evidenziano dei chiari segnali di ripresa della fiducia ma un’incertezza generale che disorienta famiglie ed imprese nelle scelte di acquisto da una parte, di investimento dall’altra.»»