23 agosto 2025
Aggiornato 07:30

La Regione Lazio approva legge su «Perequati»

771 dipendenti regionali nel 2001 avevano usufruito della cosiddetta “perequazione”, avendo svolto funzioni o mansioni superiori al loro inquadramento

ROMA - Il Consiglio regionale, presieduto da Guido Milana, ha approvato con 37 voti a favore e uno contrario la proposta di legge che risolve una questione riguardante 26 dirigenti e circa 100 dipendenti della Regione Lazio per i quali era a rischio la «perequazione» avvenuta nel 2001.

Con il provvedimento approvato oggi, infatti, si mantiene lo status quo per quella piccola parte ancora in servizio dei circa 771 dipendenti regionali, di cui 474 dirigenti, che nel 2001 avevano usufruito della cosiddetta «perequazione», avendo svolto funzioni o mansioni superiori al loro inquadramento.

L’intervento normativo del Consiglio regionale si è reso necessario per scongiurare i rischi legati all’applicazione di una sentenza del 2008 del Tar Lazio che aveva dichiarato illegittima per incompetenza la norma del 2001, in quanto emanata dalla Giunta e non dal Consiglio regionale e che, pertanto, avrebbe annullato tutti gli effetti della «perequazione», fatte salve le posizioni di coloro che nel frattempo sono già stati collocati in pensione. A sostegno di quella sentenza, tra l’altro, nel 2008, il Consiglio di Stato aveva respinto le richieste di sospensiva.

Per Francesco Scalia, assessore regionale alle Risorse umane, «si chiude un percorso travagliato durato anni e che rischiava di mettere in difficoltà gli uffici dell’amministrazione, oltre che nuocere ai dipendenti».