Natimortalità 2008, Torino: resiste la voglia di fare impresa
Dopo il record di iscrizioni del 2007, sul 2008 comincia a pesare la crisi internazionale e il tasso di crescita delle imprese torinesi si chiude a + 0,92%
TORINO - Con 235.912 imprese registrate nel 2008, ovvero il 3,9% del totale nazionale, Torino si conferma a livello italiano la quarta provincia per numero di imprese dopo Roma, Milano e Napoli. Resiste la voglia di fare impresa sotto la Mole, 2.166 il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel 2008, ma la crisi internazionale dei mercati finanziari ha cominciato a far sentire i suoi effetti anche sull’economia torinese. Il 2008 si è chiuso, infatti, con il più basso tasso di crescita1 del tessuto imprenditoriale degli ultimi nove anni, +0,92% (nel 2007 l’indice era risultato pari al +1,32%), anche se comunque più elevato sia di quello italiano (+0,59%) sia di quello piemontese (+0,44%).
I primi due mesi del 2009, confrontati con gennaio-febbraio 2008, mostrano un numero simile di cessazioni (5.360 nel 2008 a fronte di 5.327 nel 2009), ma un deciso calo delle iscrizioni (3.509 del 2009 contro le 4.341 iscrizioni dello stesso periodo dell’anno scorso). La decelerazione del tasso di crescita si è verificata, infatti, soprattutto nella parte finale dell’anno: nei primi nove mesi l’andamento positivo della domanda estera aveva sostenuto l’economia provinciale, già penalizzata dal calo dei consumi interni; la crisi dell’autunno ha peggiorato ulteriormente una situazione già in fase di rallentamento. Le costruzioni (+3,1%) e il turismo (+3,2%) si sono comunque confermati nel 2008 i settori più dinamici; il commercio ha evidenziato invece una contrazione dello stock delle imprese registrate (-0,5%).
«La crisi dell’autunno ha prodotto un rallentamento nella crescita del tessuto imprenditoriale provinciale. – spiega Alessandro Barberis, presidente della Camera di commercio - Emerge la sostanziale tenuta dell’industria manifatturiera torinese, in controtendenza rispetto a quella nazionale: il dato evidenzia come nel nostro territorio siano giunti a compimento i rilevanti processi di ristrutturazione che hanno investito questo settore strategico nell’ultimo decennio. Per quanto riguarda il 2009, nei primi due mesi dell’anno intravediamo una certa cautela nell’apertura di nuove attività, ma una sostanziale stabilità in termini di cancellazioni».
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