2 maggio 2024
Aggiornato 08:30

G14: a Roma migliaia in piazza tra studenti e sindacati di base

Battaglia cuscini e lanci di scarpe contro ministero della PA

ROMA - In migliaia in piazza a Roma per manifestare contro il G14 in programma nella Capitale da domenica a martedì. Striscioni, bandiere, slogan, petardi, lanci di uova e cori hanno accompagnato il lungo serpentone, circa 50mila persone secondo gli organizzatori, da piazza Esedra a Piazza Navona. Cobas, Cub ed Sdl hanno sfilato con gli studenti dell'Onda per ribadire un secco «no» al modello di gestione della crisi economica del governo Berlusconi, per dire che «un nuovo welfare è possibile» e per lanciare una sfida alle leggi «liberticide» sullo sciopero. Lo striscione in testa al corteo dei sindacati di base recitava «G14 con i responsabili della crisi; noi con i lavoratori, i disoccupati e i precari». Toccati alcune zone off limits del protocollo sui cortei a Roma.

Poco prima del corteo principale, partito da Piazza della Repubblica dopo le 15, gli studenti dell'Onda La Sapienza, i rappresentanti di Action, Blocco precario metropolitano e il Coordinamento di lotta per la casa hanno dato vita a un corteo non autorizzato, con circa duemila persone, partito da tre diverse piazze romane (Aldo Moro, Tiburtina e Porta Pia). Chiaro il messaggio al sindaco di Roma Gianni Alemanno, al prefetto Giuseppe Pecoraro e ai ministri della Funzione pubblica, Renato Brunetta e dell'Economia, Giulio Tremonti: «Non ci limiterete la libertà di movimento. Ci riprendiamo le strade di Roma. Manifestiamo per una citta libera, aperta alle pratiche di democrazia diretta». Non sono mancate critiche al sulla gestione della crisi economica: «Questa crisi non la paghiamo, il governo è incapace di gestirla» e «il protocollo del G14 per noi è carta straccia».

Lanci di uova e vernice rossa in via Cavour contro le sedi di Pirelli Re e di Banca Unipol da parte di alcuni manifestanti. Danneggiate alcune vetrine. Fumogeni sono stati lanciati sull'Altare della Patria, davanti alle forze dell'ordine in tenuta antisommossa al Vittoriano, e sono comparse scritte sui muri che chiedono «case per tutti». Stamani, una 'battaglia dei cuscini' davanti al ministero dell'Istruzione, in piazza di Santa Maria in Trastevere, è stata organizzata dai collettivi dei licei Virgilio, Mamiani, Manara, Kennedy e Democrito di Ostia, per protestare ironicamente contro le affermazioni del ministro Brunetta che ha definito gli studenti dei «guerriglieri». Bottiglie di birra, fumogeni e vernice rossa contro la filiale Intesa-San Paolo di corso Vittorio Emanuele. Lanci di scarpe e fumogeni contro il ministero della Funzione pubblica sempre in corso Vittorio Emanuele da parte degli studenti. Un falò con le scarpe è stato acceso e poi spento in segno di protesta con i piedi da una manifestante.

«Questa manifestazione - ha detto il segretario del Prc, Paolo Ferrero - chiede al governo di cambiare politica visto che sinora ha fatto solo gli interessi di chi la crisi l'ha provocata e non dei lavoratori che la stanno pagando». La manifestazione dei sindacati di base e degli studenti «è una forma chiara e legittima di protesta contro il governo della destra - dice Luigi Nieri, assessore al Bilancio della regione Lazio, presente al corteo -. E' stata una manifestazione importante. C'è necessità, come oggi si percepiva nelle vie di Roma, di rafforzare le forme di protesta contro un governo che sta facendo disastri sociali, culturali ed economici». Nieri critica il governo e che «pensa di risolvere con pericolose scorciatoie autoritarie la gravissima crisi in corso».