19 aprile 2024
Aggiornato 18:00

Crisi, Berlusconi: Avanti su piano casa, ma serve lavorare di più

Tre ore capotreno «Freccia rossa»: Magistratura metastasi un freno

ROMA - Per guarire dal «virus» della crisi economica che viene dall'America Silvio Berlusconi invita gli italiani a «lavorare di più« e tira dritto sul piano casa, anche se avverte che in questi giorni è circolato un testo non aderente alla propria idea iniziale. Nonostante le accuse di incostituzionalità pronunciate dal segretario del Pd, Dario Franceschini, il provvedimento infatti approderà venerdì mattina in Consiglio dei ministri e il premier ha garantito che non riguarderà i grandi immobili urbani, ma solo le unità mono e bifamiliari: «Ho sentito cose che non erano nelle idee iniziali e che non saranno nel testo». Si tratta, ha aggiunto, di quella norma «che riguarda gli immobili urbani: il decreto o disegno di legge che sia, si fermerà alle case mono o bifamiliari e alle costruzioni da rifare» ha spiegato al termine del viaggio di prova del treno Frecciarossa che ha percorso la tratta Milano-Roma in tre ore.

CRISI - Prima di salire sul treno, un'esperienza che gli mancava da decenni, Berlusconi ha parlato di una crisi che arriva dagli Sati Uniti e che ha «colpito un corpo sano, perché noi abbiamo famiglie di risparmiatori, l'83% possiede una casa». A differenziare in positivo la situazione italiana contribuisce anche, secondo il premier, la solidità del sistema bancario e la presenza di imprenditori «straordinari». L'Italia ha dunque «tutte le condizioni per guardare il futuro con fiducia e uscire da questa crisi di cui non si capisce bene quali siano le cure. Stiamo tutti tentando con un po' di aspirina, ma tutti i Paesi sono nella stessa condizione, e posso dire che essendo stato più di due giorni ad ascoltare i miei colleghi in Europa, l'Italia è quella che ha fatto prima e di più».

PIANO CASA - Berlusconi ha ricordato, in particolare, l'effetto anticiclico atteso dal piano per il rilancio dell'edilizia che prevede l'aumento delle volumetrie e la semplificazione delle procedure. «Oltre la metà degli italiani è favorevole» ha detto riferendosi a sondaggi di ieri. «Abbiamo il progetto di fare una legge quadro attraverso un disegno di legge, ma per fare in fretta come ci chiedono molti cittadini dovremo fare un decreto» che sarà appunto presentato venerdì a Palazzo Chigi. «Saranno poi le Regioni che si regoleranno» e anche quelle che hanno già annunciato la propria contrarietà «si ricrederanno sotto la spinta dei loro cittadini».

FERROVIE - Dalla cabina di comando del Frecciarossa, con in testa un cappello da capotreno, il premier ha promesso ai dirigenti delle Fs «ogni sforzo possibile» del governo per gli investimenti richiesti dalle ferrovie, «chiamando anche capitali dai privati con garanzia dello Stato», e ha definito «una metastasi» quella della magistratura che blocca le grandi infrastrutture. Berlusconi ha infine spiegato come mai il suo reddito sia calato bruscamente nel 2008 rispetto all'anno precedente: «E' successo che alcune società hanno operato delle vendite e il punto di riferimento era dieci volte superiore. Poi il valore è sceso e siamo ritornati nella normalità. Inoltre anche le mie aziende sentono della crisi».

FINI - Quanto al Pdl il premier si è augurato che «si formi una classe dirigente di giovani» perché «non sono mica immortale». In ogni caso il Cavaliere non teme la concorrenza di Gianfranco Fini: «Sa facendo bene il presidente ella Camera e si è immedesimato in questo ruolo in modo totale». «Perchè dovrei temerlo?» ha concluso Berlusconi.