19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Sviluppo e produzione di veicoli a minore impatto ambientale

Greenpeace, Auto: L’eco prestito non serva solo ad una verniciata verde

La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha stanziato ieri tre miliardi di euro in prestiti agevolati a otto case automobilistiche europee, tra cui la Fiat

ROMA — «Il mercato dell’auto si è accorto che conviene apparire ecologici per vendere di più, impazza il così detto Green-Washing, per questo bisogna vigilare che gli eco incentivi non siano destinati soltanto ad operazioni di facciata, ma a progetti che riducano effettivamente le emissioni di CO2. Sulle auto, non ci prenderanno in giro con una verniciata verde.» sostiene Andrea Lepore, responsabile campagna Auto per Greenpeace.

La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha stanziato ieri tre miliardi di euro in prestiti agevolati a otto case automobilistiche europee, tra cui la Fiat, per lo sviluppo e la produzione di veicoli a minore impatto ambientale.

Greenpeace, insieme a CEE Bankwatch Network, ha chiesto alla Banca Europea per gli Investimenti di assicurare che i finanziamenti vadano a iniziative che abbiano un vero ed efficace impatto sulla riduzione delle emissioni di CO2 dalle automobili e non piuttosto a piccoli progetti che servano solo alle case automobilistiche per darsi una tinteggiata di colore verde per questioni di marketing.

I prestiti sono destinati ad attività finalizzate a tagliare le emissioni di CO2. Ma va ricordato che i costruttori di automobili sono già obbligati a ridurre le proprie emissioni di CO2 in base al regolamento europeo approvato lo scorso dicembre. Tra le case automobilistiche che hanno chiesto e ottenuto i finanziamenti figura anche la Fiat, insieme a Daimler, BMW, Renault, Peugeot-Citroen, che hanno beneficiato ognuna di 400 milioni di euro. Ma queste case automobilistiche sono le stesse che al momento della discussione del Regolamento europeo hanno insistito di non essere in grado di raggiungere i dovuti tagli entro il 2012, ottenendo la posticipazione dell’obiettivo di 130 di CO2 per kilometro al 2015.

«Dobbiamo essere sicuri che questi prestiti siano impiegati per progetti che riducano effettivamente le emissioni di CO2, che al 2007 erano ancora pari a 158 grammi di CO2 per kilometro. Le case automobilistiche devono dar conto del modo in cui gestiscono questi finanziamenti e mantenere la promessa di ridurre l’impatto ambientale delle loro flotte» ammonisce Andrea Lepore.